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ATTUALITA'

10 fatti per un anno, il 2016 in 15 secondi

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A cura della Redazione

– In questo articolo inseriamo gli avvenimenti che riteniamo essere – socialmente parlando – i più significativi di quest’anno. Nelle “honorable mentions”, l’anno è stato caratterizzato dalle morti di numerose persone famose – ricordiamo Alan Rickman, Carrie Fisher e Fidel Castro; sono poi usciti videogiochi che hanno riscosso un grandissimo successo fra cui Uncharted 4, Dark souls 3, Pokemon Go e Pokemon Sole/Luna; e infine abbiamo assistito all’ascesa di Netflix, grazie a serie come “Stranger Things” e “Narcos”.


Il 27 ottobre 2015 Mantova riceve la nomina di capitale italiana della cultura per l’anno 2016. Il gioiello del Rinascimento, famoso in tutto il mondo per la sua storia, le sue opere d’arte e le bellezze naturali presenti nel territorio, si apre ora al futuro, diventando luogo di incontro nazionale e internazionale per lo studio di nuovi archetipi culturali.


Il 10 gennaio muore il grande David Bowie all’età di 69 anni. È stato uno dei più grandi musicisti della storia e sicuramente tra i più eclettici. Ha pubblicato 90 album musicali in cui ha sperimentato i più svariati stili e ha influenzato la moda per quasi 50 anni. A lui è attribuita l’invenzione del glam rock e nel 2008 è stato inserito dalla rivista dei Rolling Stone al 23o posto nella classifica dei 100 migliori cantanti di sempre.


Il 28 febbraio al Dolby Theatre si tiene l’88a edizione della consegna degli oscar. Finalmente, dopo ben 6 nomination, Leonardo Di Caprio vince il premio oscar come miglior attore protagonista con il film “The Revenant”. È diventato famoso il suo discorso dopo l’assegnazione del premio col quale cerca di sensibilizzare le persone al rispetto dell’ambiente.


Il 22 marzo a Bruxelles si sono verificati tre attentati congiunti intorno alle 8.00 – due presso l’aeroporto e uno nei pressi della metropolitana di Maalbeek. Entrambi gli attentati sono stati rivendicati dall’ISIS poche ore dopo. È la prima volta che lo Stato Islamico colpisce un territorio Europeo che non sia la Francia. Le esplosioni hanno provocato la morte di 32 persone, tra cui un italiano.


Il 10 maggio la NASA annuncia la scoperta di 1284 nuovi corpi celesti. Grazie al telescopio Kepler, il conto dei mondi “alieni” aumenta da 2000 a più di 3200. Vengono confermati nuovi esopianeti e vengono inseriti dei pianeti nella cosiddetta “Goldilocks zone”, la zona abitabile.


Il 23 giugno il Regno Unito è il primo stato ad uscire dalla UE. Il fenomeno, chiamato Brexit, è stato frutto di un referendum, vinto con una maggioranza del 51,9 %. Per la fine del marzo 2017 sarà invocato l’articolo 50 del trattato di Lisbona, che permetterà di avviare le procedure che daranno effettivamente inizio alla Brexit. Il Regno Unito dovrebbe lasciare l’Unione Europea nell’arco di due anni.


Dal 5 al 21 agosto si sono svolti i giochi della XXXI Olimpiade a Rio de Janeiro, in Brasile – primo stato sudamericano ad ospitare un’Olimpiade. Gli USA si sono aggiudicati il primo posto, con 121 medaglie vinte di cui 46 ori. Secondo posto per la Gran Bretagna e terzo per la Cina. L’Italia si è posizionata nona, con 28 medaglie vinte di cui 8 ori.


Il 26 agosto si è svolta la 33a edizione degli MTV music awards nel Madison Square Garden di NY city. Beyoncé è stata l’artista più nominata con un totale di 11 nomination. “Medaglia d’Argento” per Adele che ha ottenuto 8 nomination, tutte quante per il video del suo singolo “Hello”, che si è classificato al primo posto come video con più candidature dell’anno.


L’8 novembre si conclude una lunga campagna elettorale – non priva di colpi bassi assestati da ambo le parti – con l’elezione più o meno inaspettata di Donald John Trump, ora nuovo presidente degli Stati Uniti d’America. Si vedrà in questi anni se questo governo sarà all’altezza del compito.


Il 4 dicembre gli Italiani sono stati chiamati a votare per il referendum riguardante alcuni cambiamenti nella nostra costituzione, proposto dal governo Renzi. Ha vinto il no con un devastante 59,11 % contro il 40,89 % ottenuto dal sì. Seguono le dimissioni di Renzi dalla carica di presidente del consiglio.

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MALASANITÀ/Il dramma del neonato morto al Pertini

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L’otto gennaio di quest’anno, al ospedale Pertini di Roma un neonato è morto soffocato quando la madre che lo stava allattando si addormenta.

Successivamente la procura ha aperto un fascicolo: “omicidio colposo”.

Intanto però la notizia si diffonde, e il padre del neonato racconta al Messaggero di come la donna fosse sfinita e priva di energie dopo ben 17 ore di travaglio.

La moglie aveva più volte chiesto ai responsabili del reparto di portare il neonato al nido del ospedale per poter riposare, anche solo per qualche ora.

Ma il permesso le era sempre stato negato.

Nei giorni successivi il fatto ha scatenato un accesso dibattito riguardante le procedure post-parto degli ospedali.

Infatti, negli ospedali solitamente è previsto il cosiddetto “rooming-in”, ovvero il neonato subito dopo il parto, viene tenuto nella stessa stanza della madre anziché in una camera in comune con altri neonati.

A questa pratica però, dovrebbe essere sempre proposta un alternativa cioè la gestione dei neonati da parte del Asilo del ospedale, fino al termine della permanenza.

Questa seconda opportunità non viene sempre tenuta in considerazione, e centinaia di donne nei giorni scorsi hanno raccontato la loro esperienza denunciando che la possibilità di usufruire del nido ospedaliero sia stata loro  negata.

Le domande che ci si pongono in questi casi sono molteplici: Cosa sarebbe accaduto se questa donna avesse potuto riposare per qualche ora? O anche solo sé qualcuno avesse avuto cura si sorvegliarla e assisterla? La pratica di rooming-in vale per qualsiasi situazione? È  davvero la scelta più adeguata?

Il drammatico evento che ha portato  il decesso del neonato di Roma dovrebbe stimolare le coscienze e una azione diretta delle istituzioni per tutelare maggiormente la salute delle donne dopo il parto.

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DALL'EUROPA

MODA/Un italiano al timone di Luis Vuitton

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Pietro Beccari è il nuovo amministratore delegato e presidente di Louis Vuitton. Un italiano, dunque, guiderà la marca francese di lusso più nota al mondo fondata da Bernard Arnault. Beccari succederà a Michael Burke. Mentre alla guida di Dior andrà Delphine Arnault, figlia primogenita dell’imprenditore attualmente “uomo più ricco del mondo” secondo Forbes. Un cambio ai vertici che era nell’aria e attendeva solo la conferma ufficiale. Questo è forse il primo dei molti i cambiamenti che attendono il mondo della moda per questo 2023, nel management come nelle direzioni creative.

Pietro Beccari, parmense classe 1967, ha iniziato il suo percorso professionale nel settore marketing di Benckiser (Italia) e Parmalat (Usa), per poi passare alla direzione generale di Henkel in Germania, dove ha ricoperto il ruolo di vicepresidente della divisione Haircare.

Nel 2006 è entrato in LVMH in qualità di vicepresidente esecutivo marketing e comunicazione per Louis Vuitton, prima di diventare Presidente e ceo di Fendi nel 2012. Da febbraio 2018 è presidente e ceo di Christian Dior Couture, oltre che membro del comitato esecutivo di LVMH.

“Pietro Beccari”, ha commentato Bernard Arnault, fondatore e CEO di LVMH: “ha svolto un lavoro eccezionale in Christian Dior negli ultimi cinque anni. La sua leadership ha accelerato il fascino e il successo di questa iconica Maison. I valori di eleganza di Monsieur Dior e il suo spirito innovativo hanno ricevuto una nuova intensità, supportata da designer di grande talento. La reinvenzione della storica boutique al 30 di Montaigne è emblematica di questo slancio. Sono certo che Pietro condurrà Louis Vuitton a un nuovo livello di successo e di desiderabilità”.

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ATTUALITA'

SCONTRO TRA TIFOSI SULLA A1/ quando la partita si “gioca” anche fuori dal campo

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Domenica otto gennaio, sulla A1, i tifosi del Napoli battezzano l’anno nuovo con le spranghe.

È l’area di servizio Badia al Pino, nei pressi di Arezzo, l’autogrill che ha dato luogo allo scontro tra gli ultrà del Napoli e quelli della Roma.

Secondo quanto riportato dalle fonti della polizia, sarebbero 80 tifosi partenopei che, con certezza, erano presenti in quel luogo al momento delle scontro con gli abitanti della capitale, e che stanno cercando di identificare.

Invece, quattro sarebbero i tifosi napoletani, di età compresa tra i 21 e i 27 anni, ad essere stati inseguiti e successivamente fermati dagli agenti di polizia, intenti a forzare un posto di blocco a Genova Nervi. Nel loro bagagliaio erano presenti delle mazze.

 

La ricostruzione dei fatti:

Secondo i dati riportati, i tifosi napoletani diretti a Genova, che si sono fermati nell’area di servizio che ha ospitato lo scontro, sarebbero stati circa 350. A intervenire subito sul luogo è stato il personale delle forze di polizia di Arezzo, che ha impedito che la situazione, già critica di per sé, si aggravasse in modo precipitoso. Il corpo di polizia avrebbe, infatti, fermato in tempo il transito di tifosi romanisti i quali, si era appreso, che fossero diretti nello stesso itinerario, per raggiungere lo stadio San Siro di Milano(per lo scontro con il Milan).

Ad aggiungersi a quelli provenienti da Arezzo, sarebbero stati altri agenti, diretti da Arno.

I tifosi della Roma in transito raccontano del loro viaggio verso Milano: una volta nei pressi di Genova, entrati a conoscenza della presenza dei partenopei nelle vicinanze, la marcia sarebbe rallentata, fino a fermarsi all’area di sosta. Proprio in questo luogo, una parte dei tifosi campani, posizionatosi lungo la recinzione, ha iniziato a scagliare oggetti contro le autovetture degli avversari.

Immediatamente, entrambi gli esponenti delle tifoserie si sono trasferiti verso l’uscita dell’area di sosta, dove i lanci di oggetti, quali bottiglie, coltelli, spranghe, fumogeni e non solo, sono continuati per brevi attimi; proprio in questo momento, un tifoso romanista sarebbe rimasto ferito da un’arma da taglio risultando in codice giallo.

In seguito all’accaduto, i tifosi romanisti sarebbero poi ripartiti dopo poco tempo, mentre i napoletani scortati dalle forze di polizia fino alla Stadio Luigi Ferraris di Genova, dove si é tenuto il match Sampdoria-Napoli.

In direzione nord, l’autostrada é rimasta chiusa per circa cinquanta minuti.

Quanto accaduto non risulta essere un fatto eccezionale. Gli scontri tra squadre avversarie, scaturiti dal desiderio di vendetta, o da semplice smania di violenza, avvengono, purtroppo, in modo molto frequente; esattamente come furti e atti vandalici nelle aree di servizio.

E allora diventa inevitabile domandarsi: è lecito che il tifo si trasformi in delinquenza?

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