La follia di Van Gogh

di Silvia Curumi
Van Gogh, escluso da una società che non utilizzava il suo lavoro e che  faceva di lui un disadattato, si era candidato alla follia e al suicidio. La sua follia passa attraverso la sua pittura, caratterizzata dalla deformazione delle figure e dal cromatismo violento, date dalla dalla disperazione e dalla privazione, da parte della società dei suoi tempi, della gioia di vivere, della luce e dei colori.

Realtà ed esistenza
Van Gogh aveva capito che l’arte non solo doveva essere uno strumento, bensì anche un agente della trasformazione della società e dell’esperienza che l’uomo è fatto il mondo. L’arte per lui era una forza attiva che fungeva per la scoperta della verità contro la tendenza all’alienazione,all’isolamento. La società lo premeva nel suo lavoro e gli poneva spesso dei limiti che gli impedivano di realizzare i suoi intenti. Attraverso la sua arte voleva trasmettere la semplice percezione della realtà,una realtà che tutti non solo  vivono e contemplano,ma che anche affrontano e ne sentono i limiti, limiti che possono essere schiantati e superati solo prendendone coscienza e forzandoli. La sua realtà è una realtà che non viene giudicata,ne commentata e lui può subirla passivamente oppure renderla propria e riplasmarla attraverso il suo mestiere di pittore e la sua arte.
La pittura di Van Gogh ci trasmette esistenza,per questo è una pittura vera fino all’assurdo,alla follia,al delirio,alla morte.

La tragicità…
Possiamo cogliere un velo di tragicità nei suoi quadri: i forti contrasti, il ritmo serrato delle pennellate che tracciano linee spezzate portano la figura a deformarsi,distorcersi,lacerarsi e, con queste linee e queste pennellate,  Van Gogh sottolinea i limiti della realtà di cui non si riesce a liberare.
Van Gogh può dunque simboleggiare il disagio esistenziale che affligge l’uomo e la sua crescente alienazione.

…E l’urgenza espressiva
Sigmund Freud diagnosticò la malattia del pittore olandese come “schizofrenia”. Molto probabilmente soffriva di attacchi di epilessia aggravati dall’instabilità della sua vita e alla sua sensibilità che, certamente, era fuori dal comune.
Van Gogh é passato nella storia dell’arte come pittore per assurdo,genio incompreso e artista pazzo e intuitivo,potremmo vederlo invece come un artista guidato dall’emozione e dall’urgenza espressiva,un artista caratterizzato da una forte esigenza d’espressione che lo ha spinto a tuffarsi con anima e corpo nell’atto creativo.

Le prossime storie
Se siete amanti della pittura di Van Gogh come me non potete perdervi una mostra molto particolare del medesimo genio incompreso: “Van Gogh Multimedia Experience”. Per chi ne fosse interessato l’evento si terrà a Taormina  l’11 giugno e i biglietti si possono prenotare su Ticketone.

La mostra attuale
L’anno scorso Genova ha avuto la fortuna di ospitare alcuni quadri del celebre pittore. Quest’anno per chi ne avesse l’occasione, sempre nella stessa città, Palazzo Ducale propone un bellissimo viaggio all’interno della vita di Amedeo Modigliani, illustrandone le principali componenti della sua carriera.

La follia di Van Gogh

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