MONDIALI/Una fascia e un gesto per sovvertire gli schemi

Il 21 Novembre ha finalmente avuto inizio la tanto discussa ventiduesima edizione dei mondiali di calcio. L’evento quest’anno verrà ospitato dal Qatar, in seguito all’assegnazione avvenuta nel dicembre 2010, da parte della Fifa.

Dal mondiale disputato in Russia nel 2018 a Qatar 2022, si sono susseguiti una serie di eventi, che hanno portato un alone di mistero su questa edizione della massima competizione calcistica.

Molte federazioni hanno taciuto riguardo alle notizie di mancato rispetto dei diritti umani che si sono susseguite negli anni. Sono altrettante però, quelle che hanno alzato la voce. E visto che l’ambasciatore dei Mondiali Khalid Salman ha ribadito, prima della partita inaugurale, che in Qatar l’omosessualità è considerata un disagio mentale, probabilmente ce n’è davvero bisogno.

Anche i giocatori si erano fatti sentire. Professionisti del calibro di Van Dijk, Kane, Bale e Neuer erano pronti a scendere in campo con la fascia arcobaleno “One Love” al braccio. La Fifa e il comitato di organizzazione qatariota però, hanno minacciato di ammonizione i capitani che utilizzassero la fascia. Questo ha portato, a causa anche di una probabile pressione delle rispettive federazioni, a un dietrofront da parte dei giocatori.

Cos’è successo però alla Germania?

Durante la partita tra Germania e Giappone, la Fifa riafferma il divieto della fascia arcobaleno descritta precedentemente. Però nella foto di inizio partita, la federazione tedesca si è tappata la bocca; un gesto che ha fatto infuriare ancora di più i dirigenti del comitato. Inoltre, il capitano della squadra Manuel Neuer ha scritto a mano: ”No discrimination”. Di fronte a questa invettiva, i piani alti dell’organizzazione hanno minacciato di fare delle pesanti sanzioni ai giocatori tedeschi. La squadra ha ribattuto dicendo: ”Non è una posizione politica, i diritti non sono negoziabili”. Quindi si aspetta la risposta del tribunale arbitrale dello sport, (TAS) per sapere se il capitano tedesco Nuer sarà soggetto a sanzioni sportive.

Questi avvenimenti non possono passare sicuramente inosservati agli occhi degli appassionati e fanno sorgere molti dubbi. La provocazione di Jochen Breyer, giornalista tedesco, fa riflettere: “Il Qatar avrà pure comprato il calcio, ma il calcio si è fatto serenamente comprare”. Quanta politica c’è in un calcio sempre più viziato?

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