Connect with us

LA REALTA'

L’attesissimo All Star weekend della NBA

Pubblicato

il

di Arturo Barone

– Anche nel 2017, come ogni anno dal 1951, ha luogo l’All Star Game, uno degli eventi sportivi più seguiti al mondo, e quest’anno la città ospite è stata New Orleans allo Smoothie King Center.

La partita delle matricole

La partita del venerdì, ovvero la Rising Stars Challenge, dove si affrontano le migliori promesse dell’NBA, si è conclusa con la vittoria del team World sul Team Usa per 150 a 141. Il premio  MVP della partita è stato assegnato a Jamal Murray (team World), dei Denver Nuggets, che ha segnato ben 36 punti in 20 minuti e, come se non bastasse, ha collezionato anche 11 assist per non farsi mai mancare nulla. Ottime anche le prestazioni del pupillo di casa Buddy Hield (team World), 28 punti in 26 minuti, e per il team USA Frank Kaminsky, dei Charlotte Hornets, che ha segnato 33 punti in 19 minuti. Due grandi assenze sono state quelle di  Joel Embiid ed Emmanuel Mudiay, entrambi infortunati.

Saturday’s Show

Gli eventi del sabato sono stati abbastanza deludenti sotto ogni punto di vista: gara delle schiacciate vinta da Glen Robinson III con schiacciate ripetitive, molti errori da parte di tutti i partecipanti; Aaron Gordon, da favoritissimo, viene eliminato al primo turno non riuscendo a completare una delle due schiacciate.La gara del tiro da tre punti non è stata da meno, si salva solo il vincitore, Eric Gordon, che ha segnato 23 tiri nel primo turno. Anche qui il campione uscente Klay Thompson eliminato al primo turno. Come al solito la Taco Bell Skill challenge è stata abbastanza blanda e priva di competizione.

La sfida delle stelle

La partita della domenica è stata vinta (di nuovo) dalla costa ovest per 192 a 182, guidata da un Anthony Davis, per lui record storico per una partita dell’All Star Game da 52 punti, e Russell Westbrook da 41 punti, per lui il terzo anno di fila con più di 40 punti all’All Star Game. Per la costa est un ottimo Giannis Antetokoumpo al suo esordio da 33 punti e un poster in testa a Steph Curry su Tap-in a rimbalzo. Come immaginabile, le difese erano inesistenti, ma questo era scontato.

Interviste

Le interviste post partita sono state forse più divertenti della partita ( di sicuro più degli eventi del sabato). Nella sua conferenza Westbrook viene interrogato sul suo rapporto col suo odiato ex compagno di squadra Kevin Durant, colpevole di tradimento per essersi fatto trasferire al team che lo stava tenendo troppo a lungo lontano dall’anello del campionato, diventato ormai un’ossessione ai livelli di Sauron, e sul fatto che avesse finalizzato un passaggio lob di questo con una schiacciata; il numero 0 risponde sarcasticamente a queste domande prendendo quasi in giro il giornalista. Inoltre nel bel mezzo della sua intervista Demarcus Cousins viene probabilmente informato del fatto che era stato trasferito ai New Orleans Pelicans e nel corso dell’ lintervista ha affermato con un sorriso ambiguo di quanto si sia trovato bene in questa città per l’All Star Game.

 

Russell Westbrook talks about Kevin Durant, “NBA All Star Game 2017” Postgame Interview

 

 

CAPIRE

NIGERIA/Quando lo sport si trasforma in guerra

Pubblicato

il

Un anno come questo, autore di catastrofi impensabili, non si lascia sfuggire proprio niente: la rabbia spesso è causa di tremendi mali. In un clima dove vittime e perdite non mancano a causa della guerra, ne sopraggiungono altre per tragedie sempre più strazianti. Nigeria, 29 Marzo 2022, con l’eliminazione dai mondiali della squadra nigeriana, in campo scendono i tifosi: infuriati per il pareggio (fatale per l’esclusione dal campionato) gli spettatori hanno trasformato lo stadio in un campo di battaglia. Una partita pareggiata 1-1 con il Ghana ha portato al fallimento della qualificazone al Mondiale in Qatar. Tragedie come questa non dovrebbero nemmeno esistere, eppure sono più attuali di quanto crediamo.

In un clima di scompiglio, rabbia e ribellione da parte dei tifosi, un medico addetto ai controlli antidoping dei giocatori è stato aggredito e ucciso. Non si conosce ancora con certezza la dimanica, ma una cosa si sa per certo: allo stadio nazionale di Abuja è scopppiato il caos. Una rabbia confusa, priva di fondamenti, sfogata su persone e oggetti, ha portato anche a questo: una luce in meno nel mondo dello sport. Anche i tentativi di rianimare la vittima, dopo essere stata percossa e calpestata violentemente dalla folla, sono stati inutili.

Così scompare un uomo, così si distrugge una famiglia: nello scompiglio di una semplice partita di calcio, un risultato sfavorevole ha portato alla morte di un innocente. L’uomo era stato numrose volte chiamato come medico in altri campionati e occasioni negli anni precedenti, ma a causa di persone così spregevoli non potrà prenderne più parte in futuro. Adesso il vuoto non è solo più in quello stadio, su quegli spalti e sul terreno da gioco devastato, ma anche nei cuori di chi lo conosceva.

Perde la vita Joseph Kabungo, che lascia un silenzio così profondo e triste da far riflettere anche i cuori più meschini. E’ bastata questa dimostrazione, qualche zolla di terreno strappata e panchine rovesciate, a insegnare che la guerra non esiste solo all’interno di determinati confini. Nessuno è salvo fuori dalle frontiere, perché a determinare la guerra è l’uomo stesso e i suoi istinti ingiusti, non  soldati e missili. La vera guerra è dentro l’uomo e per quanta paura possa fare, siamo i primi a ostinarci a combatterla contro gli altri. Questa tragica vicenda, per quanto brutale, è solo l’ennesima prova che la violenza è sempre causa e mai soluzione.

Continua a leggere

CAPIRE

MADRI LAVORATRICI/Come le donne liguri hanno affrontato il Covid

Pubblicato

il

Mancano ormai pochi giorni all’arrivo dell’estate e, con essa, di quel senso di spensieratezza e leggerezza che i mesi caldi portano con sé. Quest’anno, però, la fine della primavera preannuncia anche un definitivo abbandono delle tanto odiate norme anti-Covid.  (altro…)

Continua a leggere

CAPIRE

VIRUS/Cosa succederebbe se sparissero tutti?

Pubblicato

il

Nel corso dei secoli i virus sono stati responsabili di decine di milioni di morti, provocando malattie in parte ancora oggi incurabili. Quest’ultimo anno sarà ricordato per la diffusione della pandemia da Covid-19, che ha mietuto in tutto il mondo migliaia di vittime.  (altro…)

Continua a leggere

Trending