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LA REALTA'

Nintendo Switch: top o flop?

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di Arturo Barone
– Finalmente è uscita la nuova console di Nintendo, infatti la casa produttrice giapponese ha rilasciato sul mercato il 3/3/2017 la Nintendo Switch. Questa macchina, che di fatto è un tablet, è un ibrido tra una console portatile  come il 3DS e una fissa come la WiiU che però ha caratteristiche tali da non poter essere inserita in un solo genere; infatti non è potente come una PS4 ma è tutto un altro livello rispetto a una PS VITA o un 3DS portando quindi aria di novità nel mercato videoludico.

 La console
La Switch è così chiamata perché è
possibile switchare dalla modalità docked  (collegata al tv) alla modalità portatile. Essa infatti è inserita nella sua forma docked all’interno del  dock  che è una specie di case/periferica per il sistema di cablaggio, che è composto da porta HDMI, USB 2.0, USB 3.0 e alimentatore.  I joy-con sono di una forma molto particolare, simile a quelli di Wii, ma più arrotondati che alla vista sembrano molto scomodi mentre da molte recensioni si sono scoperti essere ergonomici. Inoltre comprendono un sistema a infrarossi per i giochi che necessitano di un motion control e un dispositivo UFC per poter giocare con gli Amiibo.
Innovazioni
La Nintendo Switch è qualcosa di quasi mai visto prima d’ora (un concept simile era già stato pensato da Nvidia per la loro Shield) che permette vari modi di giocare tutti diversi tra loro e che lasciano molta libertà al videogiocatore. Si può giocare in modalità docked sia con i joy-con staccati tra loro e due players o uno solo,  si possono attaccare tra loro tramite un grip per un maggior feeling con joystick, si può usare il pro controller che è un semplice joystick che si può utilizzare per sessioni di giochi più intense; in modalità portatile si possono attaccare i joy-con ai lati del tablet e utilizzarli come fossero un oggetto singolo oppure tenendoli in mano staccati dalla console. I giochi non sono in formato CD ma in cartucce simili a quelle di una psVITA  e la memoria interna è espandibile tramite delle schede sd.
Intervista a un giocatore navigato della redazione

Che idea hai di Nintendo?

L. Ruperto: “Insieme a Sony e Microsoft è l’azienda più importante nel mercato dei videogiochi su console e si differenzia dalle altre due, a mio parere, per l’ottimizzazione dei giochi da loro prodotti sui dispositivi ossia sanno come lavorare sulle loro console riuscendo a non dare problemi di scarsa ottimizzazione ai loro giocatori. Però le console di Nintendo sono molto più antiquate rispetto alle altre due case produttrici che utilizzano tecnologia avanzata,già esistente, perché i loro cavalli di battaglia  Mario Bros, Pokèmon e The Legend of Zelda, per dirne alcuni,  non ne necessitano  e riescono comunque a vendere; non essendo quindi molto competitivi causano una specie di blocco nell’industria video ludica.”
Cosa ne pensi del concept della Switch?
L. Ruperto: “L’idea della Switch è ottima, se non fosse che era già stata ideata da Nvidia con la Shield che è un tablet da gaming che monta un hardware molto più potente e non ritengo adatto l’utilizzo di parti più deboli per Switch nonostante ammetto sia stato fatto un bel lavoro perché riesce a far girare il nuovo The Legend of Zelda: breath of the wild, un open world molto buono con degli ottimi giochi di luce, senza alcun problema sia in docked che sul display del dispositivo.”
Può avere un futuro nel mercato video ludico mondiale?
L. Ruperto: “Certo che avrà un futuro, perché il loro mercato si basa sullo sfruttamento di brand vecchi ormai diventati immortali, però un passo avanti nell’industria video ludica servirebbe anche da Nintendo che sa fare ciò che fa in maniera egregia; però si cerca sempre di evitare le novità e alla fine Switch non è una novità, è solo una nuova console migliore di WiiU che non aggiunge nulla di nuovo al mondo dei videogiochi.”
La proveresti?
L. Ruperto: “Sì, la proverei  per provare le esclusive Nintendo e il gioco di punta Zelda: breath of the wild e  per i giochi col motion controller: la vera innovazione che Nintendo ha portato negli ultimi anni ,copiata anche da Microsoft e Sony, che però risale ancora alla prima Wii. Vedremo come girano in questa console e che nuove idee hanno avuto.”
Si ringraziano Luca Ruperto e Federico Lobiano
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NIGERIA/Quando lo sport si trasforma in guerra

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Un anno come questo, autore di catastrofi impensabili, non si lascia sfuggire proprio niente: la rabbia spesso è causa di tremendi mali. In un clima dove vittime e perdite non mancano a causa della guerra, ne sopraggiungono altre per tragedie sempre più strazianti. Nigeria, 29 Marzo 2022, con l’eliminazione dai mondiali della squadra nigeriana, in campo scendono i tifosi: infuriati per il pareggio (fatale per l’esclusione dal campionato) gli spettatori hanno trasformato lo stadio in un campo di battaglia. Una partita pareggiata 1-1 con il Ghana ha portato al fallimento della qualificazone al Mondiale in Qatar. Tragedie come questa non dovrebbero nemmeno esistere, eppure sono più attuali di quanto crediamo.

In un clima di scompiglio, rabbia e ribellione da parte dei tifosi, un medico addetto ai controlli antidoping dei giocatori è stato aggredito e ucciso. Non si conosce ancora con certezza la dimanica, ma una cosa si sa per certo: allo stadio nazionale di Abuja è scopppiato il caos. Una rabbia confusa, priva di fondamenti, sfogata su persone e oggetti, ha portato anche a questo: una luce in meno nel mondo dello sport. Anche i tentativi di rianimare la vittima, dopo essere stata percossa e calpestata violentemente dalla folla, sono stati inutili.

Così scompare un uomo, così si distrugge una famiglia: nello scompiglio di una semplice partita di calcio, un risultato sfavorevole ha portato alla morte di un innocente. L’uomo era stato numrose volte chiamato come medico in altri campionati e occasioni negli anni precedenti, ma a causa di persone così spregevoli non potrà prenderne più parte in futuro. Adesso il vuoto non è solo più in quello stadio, su quegli spalti e sul terreno da gioco devastato, ma anche nei cuori di chi lo conosceva.

Perde la vita Joseph Kabungo, che lascia un silenzio così profondo e triste da far riflettere anche i cuori più meschini. E’ bastata questa dimostrazione, qualche zolla di terreno strappata e panchine rovesciate, a insegnare che la guerra non esiste solo all’interno di determinati confini. Nessuno è salvo fuori dalle frontiere, perché a determinare la guerra è l’uomo stesso e i suoi istinti ingiusti, non  soldati e missili. La vera guerra è dentro l’uomo e per quanta paura possa fare, siamo i primi a ostinarci a combatterla contro gli altri. Questa tragica vicenda, per quanto brutale, è solo l’ennesima prova che la violenza è sempre causa e mai soluzione.

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VIRUS/Cosa succederebbe se sparissero tutti?

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