17 vite: il mercato delle armi continua a fare fuoco sull’America

di Isabella
– Diciotto: le sparatorie avvenute nelle scuole americane, o vicino ad esse, dall’inizio del 2018. Diciassette: le vite stroncate nell’ultima strage. Trenta milioni di dollari: la cifra che il presidente americano Trump riceve dalla National Rifle Association per divulgare armi.

Erano le 15.00 del 14 Febbraio alla Major Stoneman Douglas High School di Parkland, Florida, quando i 3.000 studenti dell’istituto, sentendo l’allarme antincendio, hanno cominciato a riversarsi fuori dalle classi. Stando a quanto dicono le fonti, i ragazzi non erano affatto preoccupati dall’allarme, data la prova di evaquazione svolta la mattina stessa; poi, gli spari, le grida, gli insegnanti barricati nelle aule con gli studenti. La maggior parte delle persone presenti nella scuola non si rendeva conto di essere appena diventata protagonista di un film dell’orrore. Il killer è Nicolas Cruz, un ex studente diciannovenne precedentemente cacciato dall’istituto a causa di comportamenti violenti. Il ragazzo, armato con un fucile semiautomatico leggero Ar-15, ha cominciato a sparare come un pazzo contro i suoi ex compagni, ferendo dodici studenti e mietendo diciassette vittime.
Nicolas mostrava da tempo segni di squilibrio mentale eppure possedeva un’arma, particolare che ha profondamente disturbato i sopravvissuti alla strage. Questi ultimi si sono mostrati ancor più turbati dopo aver letto il tweet del loro presidente nel quale offre “pensieri e preghiere” alle famiglie delle vittime. Trump non cita il commercio di armi, ma incolpa l’FBI, dichiarando che vi erano parecchi segnali grazie ai quali si sarebbe potuta evitare la strage. Anche gli studenti e le famiglie hanno un messaggio per Trump: ”Vergognati”. Per queste persone il fatto che chiunque in America possa acquistare armi, indipendentemente da chi sia e senza controlli è immorale e sbagliato; per questo il 24 Marzo, migliaia di ragazzi in tutto il paese, compreso Whashington D.C., marceranno insieme tentando di convincere i politici a discutere una riforma sul controllo delle armi.
Nel frattempo l’America può solo sperare, mentre il mercato delle armi, puntando verso di essa, fa fuoco, ripetutamente.