POLITICA/La storia che non muore

Marisa Rodano si è spenta a Roma nella notte di venerdì 1 dicembre all’età di 102 anni e a darne notizia è stato il genero ed ex parlamentare Antonello Falomi.

Chi era

Marisa Rodano nacque a Roma il 21 gennaio 1921, lo stesso giorno della fondazione del Partito Comunista italiano. Sua  madre era di famiglia ebrea  mentre il padre, Francesco Cinciari, fu potestà fascista di Civitavecchia dal 1923 al 1925. Dopo aver ottenuto il diploma presso il liceo classico”Ennio Quirino Visconti” e in seguito la laurea alla facoltà di Lettere, in Italia vengono attuate le leggi razziali da parte di Benito Mussolini ,allora il padre abbandona Marisa e la moglie.

Durante la sua giovinezza, Rodano partecipò ad associazioni e incontri di cospirazione contro il regime fascista, motivo per il quale venne arrestata e detenuta a Regina Coeli e tra il 1943 e il 1944 prese parte anche alla Resistenza nel Movimento Cattolici Comunisti. Infine ,dopo la Liberazione ,fondò l’Unione Donne Italiane di cui fu dirigente con vari incarichi (tra i quali Presidente del Comitato Provinciale di Roma); componente del Comitato nazionale dell’UDI dalla fondazione fino al 1970.

Dopo lo scioglimento nel 1945 di Sinistra Storica, si è iscritta al Partito Comunista italiano nel 1946 ed è stata eletta nel Comitato centrale del PCI nel 1956 e vi è rimasta fino al 1989. Infine è  stata consigliera comunale di Roma dal 1946 al 1956.

La scelta della mimosa per l’8 marzo

Fu lei, l’8 marzo 1946, a proporre la mimosa come simbolo della Giornata internazionale della donna, che quell’anno si festeggiava per la prima volta nell’Italia libera dal fascismo. Infatti venne scelto questo fiore perché  cresceva spontaneamente in molte parti d’Italia, era economico ed era facile avere un rametto piccolo da appuntare alla camicetta o alla giacca.

In parlamento italiano

Marisa fu eletta in Parlamento con il Pci nella prima legislatura, venendo eletta nel 1948 e confermata fino al 1968 alla Camera e poi fino al 1972 in Senato.Successivamente ha ricoperto anche la carica di vicepresidente della Camera dal 1963 al 1968. Dal 1972 al 1979 è stata consigliere provinciale di Roma poi nel 1979 ,nel 1984 è stata eletta al Parlamento europeo ed le fu dato il titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Eletta in Parlamento con il PCI per la prima volta nel 1948, vi rimase fino al 1968. E’ stata la prima donna in Italia ad essere eletta alla carica di vicepresidente della Camera dei Deputati. Con la sua morte, finisce la generazione di coloro che hanno fatto parte della I legislatura repubblicana del nostro Paese.

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