CASO PEDRETTI/Cosa accadde quel 14 Gennaio?

Il 14 gennaio è stato ritrovato un corpo senza inerme sulle rive del fiume Lambro. Il corpo apparteneva a Giovanna Pedretti. L’autopsia del suo cadavere rivela che la sua morte sia avvenuta per annegamento: si ipotizza un caso di suicidio 

Chi era Giovanna 

Giovanna Pedretti era nata l’8 settembre 1964 a Sant’Angelo Lodigiano, dove poi era cresciuta e aveva passato tutta la sua vita. Sposata con Nello, aveva una figlia, Fiorina. Insieme al marito era titolare di “Le Vignole”, una pizzeria vicino al centro storico della cittadina. La donna era reputata da tutti come una determinata lavoratrice, ma anche una gentile e onesta persona: le piaceva conversare con i clienti e occasionalmente regalava le sue pizze all’oratorio. Negli ultimi giorni, però, era stata attaccata sui social e la sua salute mentale, già precedentemente delicata a causa del suicidio di suo fratello avvenuto dieci anni prima, è peggiorata drasticamente 

La replica fake sui social 

Una delle tante cause che ipotizzano il suicidio di Giovanna è la presunta recensione di un cliente pubblicata su Facebook, ricevuta l’aprile scorso. La replica registrava le parole di un cliente irritato per aver mangiato a fianco ad una coppia bisessuale ed un disabile. Questo messaggio ha incontrato la risposta umana e saggia della ristoratrice, che fu subito riconosciuta come un’eroina. Peccato che di questa conversazione non ci siano tracce, tranne una fotografia in possesso della donna. Ciò fa pensare che la replica fosse stata macchinata dalla stessa Giovanna e sfruttata come forma di marketing. Nei giorni successivi, le condizioni psico-fisiche  della ristoratrice diventarono precarie a causa dell’insonnia e per la quantità di offese ricevute sui social. 

L’indagine di Selvaggia Lucarelli sul commento 

Ad ipotizzare che il commento sia stato una forma di pubblicità per la pizzeria “Le Vignole” sono stati la giornalista Selvaggia Lucarelli e il suo compagno Lorenzo Biagiarelli, chef e blogger. Questi avevano supposto che non ci fosse nessun cliente e che il commento fosse stato scritto da Giovanna: «…La signora è la star del giorno” scrive Lucarelli sui social “Qualcuno si prende la briga di fare debunking… dice che la notizia… è falsa… La signora viene trovata morta» Il post della giornalista, privo di pietà, funge da lezione sulla “verità” 

“Questo sembrerebbe essere la volta dove possiamo stabilire che la perdita di una vita umana possa causare un danno fisiologico collaterale di uno scoop vero o da dimostrare” scrive il Corriere della sera “La volta dove proviamo a chiederci perché sia necessario profilare la nostra identità giudicando le vite altrui […] Non farlo ora, adesso potrà portare solo altre tragedie e, di sicuro, non ci renderà migliori” 

La mancanza dell’identikit

Sabato 13 gennaio, Giovanna viene chiamata dai carabinieri per fornire la propria versione dei fatti. Alla domanda del perché abbia riproposto la settimana precedente la recensione online risalente allo scorso aprile, quindi con parecchia distanza di tempo, la donna aveva risposto d’aver visto di nuovo quel cliente all’interno della pizzeria. A causa della mancata lucidità e accettando che non è obbligo ai ristoratori di ricordarsi delle tante persone che si incontrano durante le settimane, Giovanna non aveva saputo fornire agli investigatori indizi accurati sull’identità dell’uomo. Davanti ai carabinieri, Giovanna aveva dichiarato di non sapere chi fosse quel cliente e questo ha destato dei sospetti sulla sua credibilità. Essendo una pizzeria piccola, questa viene frequentata dai paesani di Sant’Angelo Lodigiano, di forestieri se ne incontrano raramente, soprattutto nei giorni invernali. 

La discussione con il marito Nello

Un altro probabile motivo che spiega il suicidio di Giovanna è la conversazione che questa aveva avuto con il marito la sera del 13 Gennaio. Dopo la chiusura della pizzeria, Giovanna e il marito si erano ritrovati a discutere in salotto. Una conversazione intensa e litigiosa,da come risultava a Nello. L’uomo cercava di incitare la moglie a dimenticare l’accaduto. Quella sera, Giovanna non aveva mostrato nessuna intenzione di togliersi la vita. Un triste evento accaduto nella vita passata di Giovanna è la perdita dell’amato fratello, morto suicida 10 anni fa. I pensieri frequenti rivolti al fratello hanno segnato molto la donna, affliggendola e causandole l’insonnia. Giovanna si alzava spesso in piena notte, usciva e tornava ore ed ore dopo. La mattina del 14 gennaio, Nello non si era preoccupato della lunga assenza della moglie, che era solita raggiungere in macchina le sponde del Lambro e fare lunghe passeggiate in solitaria. 

L’analisi dei conti bancari 

Da subito gli investigatori hanno scartato problemi economici della pizzeria e analizzando i documenti della Camera di commercio del locale non risulterebbero guai. Sia Giovanna sia Nello erano privi di debiti, cambiali e pignoramenti. Il 17 gennaio si è tenuta l’autopsia sugli ultimi istanti della donna prima del suicidio.Le ferite da taglio presenti sui polsi, gambe, braccia e collo sono risultate superficiali, secondo l’esame autoptico. I carabinieri hanno chiesto a Google risposte per chiarire ogni dubbio, anche perché Giovanna Pedretti, la sera del suicidio non aveva lasciato biglietti d’addio o messaggi di spiegazione. Non aveva neppure concluso gli ordini per la pizzeria dei giorni successivi, né l’invio di un email. La povera donna, quella sera, non aveva neanche concluso di sistemare beni personali o arredi che rappresentassero lo scenario di un ultimo saluto agli amati familiari.

Di Irene Verrina, Giorgia Mezzina e Luisa Basalto