Il paradiso ecologico dell’Hyperion

di Agata Galano

– Si chiama Hyperion ed è uno degli edifici più ecologici e all’avanguardia degli ultimi tempi. Ideato dall’architetto francese Vincent Callebaut e dall’agro-ecologista indiano Amlankusun, che fin dall’inizio si sono posti l’obiettivo di trasformare il concetto stesso di civiltà e di sistemi urbani.
Ma in cosa consiste questa struttura?

Il nome Hyperion deriva dal più grande albero del mondo, la sequoia, esso è un edificio costituito da sei torri realizzate in pannelli di legno laminato in cui vengono ospitati giardini e abitazioni disposti in 36 piani, il tutto circondato da pannelli solari, serre, sistemi di raccolta dell’acqua – grazie a speciali cisterne in grado di filtrarla e distribuirla nelle varie case –  e vetrate isolanti in modo da risparmiare sull’energia e sul riscaldamento.
Una struttura ad impatto zero che non grava sull’ambiente circostante e che, grazie ai suoi spazi verdi coltivabili, è in grado di produrre 20 kg di frutta e verdura per metro quadrato senza l’uso di fertilizzanti chimici, pesticidi o funghicidi.
Un paradiso terrestre circondato da corsi d’acqua, piscine, e sistemi a terrazze in grado di passare da un’abitazione all’altra in pochi secondi, dove viene inoltre favorita la proliferazione di insetti in grado di contrastare parassiti e infestanti.
Ma quale luogo migliore potrebbe  ospitare questo edificio se non la città indiana caratterizzata da un forte inquinamento e sovrappopolamento? Nuova Delhi è in fatti una delle metropoli più colpite da questi due fenomeni. Un ottimo modo per lanciare un messaggio importante a tutti i cittadini di questa grande città che adesso vivranno in un luogo meno inquinato e più ecologico.

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