Mal che vada… c’è la pillola!

di Angeline Trugli De Benedettis

– Durante il pomeriggio di giovedì 28 aprile, si è tenuta a Chiavari una conferenza dal titolo “E se fossi incinta? Mal che vada c’è la pillola”. L’evento è stato promosso dal “Movimento per la vita” del Tigullio in collaborazione con i CAV di Rapallo e Chiavari, che si sono proposti di trattare l’argomento della cosiddetta contraccezione d’emergenza. I temi messi a fuoco dai relatori sono stati la condizione di dubbio e incertezza in cui si possono trovare alcune ragazze preoccupate dalla possibilità di essere rimaste incinta e l’opportunità di fare uso della cosiddetta “pillola del giorno dopo”. Cosa succede nel mio corpo? Cosa provo nel mio cuore? Cosa avviene nella mia mente? E cosa sento nell’anima? Questi gli interrogativi che si pongono le giovani donne e ai quali hanno provato a rispondere la Ginecologa Dott.ssa Ilaria Maffeo, il Medico bioeticista nonché frate cappuccino Padre Luca Bucci, l’Ostetrica Dott.ssa Gloria Guagni, e infine, la Psicologa Dott.ssa Bianca Spott. Il dialogo è stato guidato dalla giornalista Emanuela Castello di Telepace. All’inizio è stato spiegato in modo scientifico e informativo il corpo della donna, illustrandone le caratteristiche fisiologiche. In seguito sono state elencate le possibili pillole utilizzabili sia sotto prescrizione medica che senza, con le loro percentuali di efficacia e gli eventuali effetti collaterali. Nel corso della conferenza si sono poi trattati aspetti sia bioetici sia morali, nei quali si sono sviluppati gli argomenti che in particolare colpiscono gli adolescenti nel corso delle loro esperienze di vita, come la necessità di un confronto aperto coi genitori riguardo al tema della sessualità, e anche l’importanza far capire il valore che diamo alla vita. È stato sottolineato come il dialogo e i progetti che si sono proposti in alcune scuole d’Italia possano aiutare i ragazzi che non hanno possibilità di esprimersi e di sapere. È importante perciò non chiudersi in se stessi, ma provare ad aprirsi con persone che possano aiutare. Informarsi è, prima di tutto, il primo passo per intraprendere un percorso personale di consapevolezza e coscienza dei fatti. Non dobbiamo vergonarci di informarci sulla nostra sessualità solo perché in molti la considerano ancora un tabù. Cosa sappiamo veramente? Quali sono i nostri dubbi? Di cosa abbiamo paura? Abbiamo il coraggio di parlarne? Abbiamo bisogno di sapere, abbiamo bisogno di essere aiutati; abbiamo bisogno di non lasciare all’oscuro ciò che ha un grande valore nella vita.

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