Il tempo nemico/amico nell’attesa

di Camilla Podini

– Giorni, addirittura mesi a separarci da quel concerto, da quella partita, da quell’appuntamento importante che ci pare così lontano, irraggiungibile. Poi i giorni calano, i mesi passano inspiegabilmente veloci, e ci ritroviamo a ridosso di quell’agognato momento. Poche ore ci separano da quel concerto, da quella partita, da quell’appuntamento importante. Quasi non vorremmo che arrivasse, quasi preferiremmo invertire lo scorrere delle cose e tornare a quando le cifre del countdown erano più numerose, quasi vorremmo l’impossibile perché riavvolgere il tempo è impossibile. Paura? Ansia? Insicurezza? Niente di tutto ciò, la risposta sta nell’attesa.
Dall’infanzia quando aspettiamo trepidanti il giorno di Natale per aprire i regali che, una volta scartati, lasciano sotto l’alberto solo cartacce, e nella nostra anima un senso di vuoto; all’età adulta in cui il copione si ripete, perché è nella nostra natura aspettare sempre che arrivi qualcosa. Ogni attesa, una volta superato l’evento che stavamo agognando, lascia un vuoto che viene colmato da un’altra attesa e poi da un’altra ancora, come in un enorme ed infinito gioco di matrioske. Inevitabile ed essenziale, in quanto è proprio nell’attesa che viviamo davvero la gioia, l’euforia e la speranza di un momento che è destinato a sfuggirci via rapidamente.
Possiamo considerare l’attesa passiva: viviamo il tempo come se ci corresse inevitabilmente incontro; la speranza è invece attiva perché ci spinge verso il tempo. Allo stesso modo, noi stessi siamo attivi quando affrontiamo fiduciosi gli eventi che il tempo ci propone, al contrario possiamo considerarci passivi quando attendiamo inermi che il tempo ci travolga. La differenza è minima, ma il risultato è notevole: cambia il nostro modo di affrontare la vita, lo scorrere del tempo e il susseguirsi degli eventi. Reagire nei confronti di queste naturali imposizioni ci permette di non arrenderci ad esse. L’uomo è vittima e creatore del tempo, ma il tempo ha bisogno della nostra vita così come la nostra vita ha bisogno di lui.

“Senza nulla che passi non esisterebbe un tempo passato; senza che nulla esista non esisterebbe il tempo presente; senza nulla che venga non esisterebbe un tempo futuro.” (S. Agostino, Le confessioni).

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