“Fare l’America di nuovo in grande”, un’ossessione che può costare molto cara

Di Laetitia Carbone –

Il 2017 si apre con l’inizio del mandato presidenziale di Donald Trump, tra astio e dubbi di tutti i cittadini terrestri, ma che cosa ci aspettiamo da lui?

 

LA SALITA AL POTERE

 

Donald Trump, imprenditore multimiliardario statunitense, viene eletto 45° presidente degli U.S.A. lo scorso 8 novembre, mentre un mondo intero rimaneva a bocca aperta (lui compreso). Finalmente il suo momento è arrivato ed il 20 gennaio metterà per la prima volta piede alla Casa Bianca, simbolo presidenziale americano. Verrà affiancato dai membri personalmente scelti del suo governo, composto da vecchi amici, alleati e qualche rivale addolcito post-elezione.

 

PRIME IMPRESSIONI E PROGRAMMA POLITICO

 

Durante la campagna elettorale, combattuta con le unghie e con i denti tra lui e la Clinton, ha espresso il suo piano politico, guadagnandosi l’odio e la diffidenza di tutti i partiti moderati e di sinistra d’Europa e del mondo. Le sue idee, giudicate profondamente immorali, oscillavano dalla creazione di un muro sul confine con il Messico, all’espulsione di più di 2 milioni di immigrati illegali e alla riduzione delle tasse del quasi 35% per la popolazione media e del 15% per le industrie e imprese americane. Queste sono solamente le affermazioni di punta di Trump, che ha fatto leva sulle problematiche sociali e criminali che hanno attanagliato li Stati Uniti negli ultimi anni.

 

Da buon industriale poi, considera il riscaldamento globale una mera “bufala”, puntando la ripresa economica americana sulle industrie e sul petrolio. Aggiunge inoltre la promessa di smantellare l’EPA (Enviromental Protection Agency) che si occupa di proteggere il pianeta dal troppo inquinamento e di impiegare le nuove energie rinnovabili.

 

E per concludere in bellezza, la sua politica estera differisce pesantemente da quella attuata da Obama e in programma dalla Clinton, affermando una diminuzione delle truppe all’estero (inviate “solo se necessario”), una definitiva sconfitta dell’ISIS e un patteggiamento con la Russia, focalizzandosi sugli interessi comuni piuttosto che sulle divergenze.

 

TRUMP E PUTIN, È NATA UNA NUOVA AMICIZIA?

 

Ed è proprio questa nuova alleanza inaspettata che fa il boom in questi giorni. Ci ricordiamo tutti dei provvedimenti di Obama a seguito degli hackeraggi sovietici? Un ultimatum dell’ormai ex-presidente a singoli individui russi, che nel giro di 72 ore avrebbero dovuto lasciare la famiglia negli Stati Uniti e rincasare.

 

Proprio per questo motivo ci pare così sorprendente questo nuovo sbilanciamento degli U.S.A. verso l’avversaria storica russa. Trump, infatti, afferma di voler abrogare le sanzioni poste a Mosca se questi accetteranno di collaborare con gli statunitensi alla lotta contro il terrorismo. Il magnate immobiliare, in un’intervista al “Wall Street Journal” afferma infatti che “Le sanzioni verranno mantenuti per un periodo di tempo, ma saranno abrogate se la Russia deciderà di aiutarci. Perché imporre restrizioni a chi fa grandi cose?”

 

Queste le parole del nuovo eletto alla casa bianca, ma aspettiamo (e speriamo) di vedere quali saranno le future mosse di chi afferma “Make America great again.”