Maturità/che cosa cambia davvero?

Di Alice Bafico e Carlotta Rissetto

– Quante notizie sono uscite in questi giorni sulla – ormai non così lontana – #maturità2018? Sono bastate due parole della Ministra dell’Istruzione per scatenare la creatività di giornalisti e non con le notizie più bizzarre: c’è chi ha addirittura esortato con “non ci saranno più i professori esterni in commissione d’esame”… Non vi pare un po’ esagerato?

Come si struttura l’attuale maturità?

Come la maggior parte di noi ragazzi sa, la maturità attuale prevede lo svolgimento di 3 prove scritte: una prima prova – riguardante argomenti letterari – una seconda e una terza prova, concernenti materie variabili a seconda dell’indirizzo scolasico. Tutte e tre sono valutabili da 0 a 15 /15. Vi è inoltre un test orale per il quale ogni alunno è tenuto a preparare una tesina comprendente il maggior numero di materie possibile. L’andamento totale dell’esame è supervisionato da commissari – professori – interni o esterni all’istituto in causa. Il voto complessivo è valutato in centesimi sommando i crediti ottenuti durante i cinque anni scolastici e la valutazione delle prove sia orali che scritte.

Addio alla terza prova e alla tesina

La nuova riforma invece ometterebbe la terza prova scritta, valutando così le due restanti e la prova orale da 0 a 20/20 ognuna. La commissione sarebbe mista, cioè formata da tre commissari esterni e tre interni più il presidente mentre per quanto riguarda i crediti scolastici avrebbero un punteggio massimo di 40 punti. Si aggiungerebbe la Prova Invasi di Italiano, Matematica e Inglese.: questa si svolgerebbe in un periodo diverso dall’esame andando a costituire un requisito necessario per l’ammissione, ma che non influenzerà il voto finale – anche se la stessa ministra Valeria Fedeli afferma che invece influirà sul voto.
Un’altra grande novità riguarda l’alternanza scuola-lavoro poiché le attività svolte durante il corso degli anni saranno oggetto della prova orale, in modo da sostituire la classica tesina con una relazione sull’esperienza di alternanza scuola-lavoro.

Di cosa dobbiamo preoccuparci veramente?

Attualmente, oggi mercoledì 18 gennaio, di niente. Quest’ultima parte della riforma della Buona Scuola, che comprende anche il ‘cambiamento’ della maturità, è in attesa non di approvazione, bensì di chiarimenti e ulteriore lavoro per ben due mesi. In più, non è stata la riforma in sé ad essere accettata, ma la delega – ovvero la conferma della revisione dei decreti che cambieranno la riforma.

Inoltre, la Ministra si è mostrata molto disponibile nel comunicare e lavorare con tutti, dai sindacati agli studenti, per migliorare la qualità della riforma prima che venga approvata in effettivo. Speriamo che si ricordi di queste sue promesse, e che non diventino le “ultime parole famose“.