COCCODRILLI/Se ne va Benigni, il volto dalla “vita bella”
Purtroppo sì è spenta la vita di un grand’uomo che ha fatto la storia della comicità italiana un esempio per molti, un uomo che riusciva a farti ridere anche nel momento più buio, un uomo che anche se non ti conosceva riusciva a metterti un sorriso, anche se non era veramente lì vicino a te riusciva a farti ridere e ti faceva capire quanto la vita può essere bella se vista con gli occhi di un bambino e come dice lui :
“Per vivere vi dovete innamorare, e diventa tutto vivo. Per essere felici dovete patire, stare male, soffrire. Non abbiate paura di soffrire, tutto il mondo soffre e smettila di pensare a cosa potrebbe andare male e inizia a pensare a cosa potrebbe andare bene.” —Roberto Benigni
La grande pazzia di essere se stessi.
Comico, regista, attore, appassionato di musica e di teatro ecco cos’era Roberto Benigni. Nato il 20 ottobre 1952, in provincia di Arezzo, Benigni ha trascorso un’infanzia tranquilla, cullata dai paesaggi mozzafiato della sua amata Toscana. Nel 1958 sposta la propria residenza dal luogo di nascita: Castiglion Fiorentino fino a Prato, qui nel 1971 consegue il diploma in ragioneria; lo stesso anno compie il suo primo debutto nel mondo dello spettacolo recitando nello show: “ il re è nudo”. Girando di locale in locale, di città in città, giunge fino a Firenze, qui fa la conoscenza di Marco Messeri con il quale, di lì a poco, fonda un duo comico. Dopo due anni caratterizzati da un’intensa produzione di sketch, nel 1972 il duo si stabilisce a Roma. Qui Benigni si divide tra messeri e un’altra compagnia nata da poco i “Beat 72” con cui recita nel teatro dei Satiri e nel teatro San Genesio. La svolta per la sua carriera avviene nel 1970 quando gli viene presentato il regista Giuseppe Bertolucci, dalla collaborazione nasce un soliloquio: “ Ciani Mario di Gaspare fu Giulia” opera che rimarrà sempre nel cuore degli spettatori romani, non solo per la complessità del suo titolo, ma anche per il messaggio trasmesso solo da Benigni: un messaggio malinconico, ma allo stesso tempo genuino e puerile; col passare del tempo lo spettacolo acquista sempre più successo e popolarità Ehi, permettendo così ai due artisti di importarlo in tutta Italia. In seguito all’affermazione del monologo sul territorio di tutto il paese, Roberto Benigni viene invitato nel 1977 a partecipare al premio Tenco al quale presenziò ben altre quattro volte nel corso della sua prestigiosa carriera.
Sempre a Roma dopo varie comparse in diverse serie televisive, Benigni si ritrova sulla cresta dell’onda in seguito al successo raggiunto dal film: ”Onda libera”, dove interpreta il ruolo del protagonista del racconto. Inoltre nel 1980 gli viene chiesto di presentare il Festival di Sanremo, Benigni non ci pensa due volte e accetta; durante questa tredicesima edizione del Festival Roberto si dà alla pazza gioia, baciando appassionatamente la co-conduttrice Olimpia Carlisi, creando così scandalo tra il pubblico.
Già, Benigni dava spesso scandalo, ma è proprio grazie a queste sue iniziative molto spinte se il mondo intero lo riconosce come uno dei comici più appassionanti, vivaci, ricchi di gioia e molte volte anche di quella scintilla di genialità che lo ha sempre caratterizzato. Ecco cosa aveva di tanto speciale Roberto Benigni: quella pazza era idea di potersi spingere dove nessun altro si è mai spinto prima, ma come ben sappiamo la sua non fu solo una idea, fu la sua realtà.
“ Innamoratevi! Se non vi innamorate è tutto morto. Vi dovete innamorare, e diventa tutto vivo. Per essere felici dovete patire, stare male, soffrire. Non abbiate paura di soffrire: tutto il mondo soffre.”
— Roberto Benigni
Roberto Benigni fu un grand’uomo che cambiò la visione del mondo per tantissime persone, e continuerà a farlo perché con ogni suo intervento, con ogni suo film e con ogni sua conferenza condivide qualcosa con tutti noi, qualcosa che non si puo’ spiegare e che ci riempie di calore e forza di volontà. Conosciuto da molti per la sua comicità e da altrettanti per la sua cultura, i suoi discorsi e il suo talento nel recitare la Commedia dantesca a memoria con un’espressività che avrebbe fatto commuovere Dante stesso.
Bisogna solo che ringraziare Benigni per ciò che ha offerto a tutti gli Italiani e non solo, va ricordato così, che sia d’esempio per tutti coloro che hanno paura di non essere in grado. Bisogna ricordare quell’uomo affascinante sia per la sua cultura che per la sua comicità.
E come disse lui una volta:
“Morire non mi piace per niente. -È l’ultima cosa che farò”.
— Roberto Benigni