Donne al voto in Arabia. Ma non chiamatela “libertà”

diritto-voto-donne-arabia-saudita-orig-1_main
In Arabia Saudita, paese moderno, ma non in tutti i campi, è stato finalmente concesso il diritto di voto anche alle donne. In occidente, dove questo “successo” è stato ormai raggiunto da tempo, sembra anacronistico da sentire. Re Abdullah aveva promesso alle donne di tutto il paese nel 2011, prima di morire, il diritto di voto con un decreto, pur essendo limitato dal contesto saudita. Le giovani hanno avuto occasione di votare e candidarsi nella giornata del 12 dicembre. Erano 797. Si chiama Salma la prima donna di cui è stata annunciata l’elezione in un piccolo comune nei pressi della Mecca, domenica 13 dicembre, che è stata poi seguita dalla vittoria di un’altra ventina. Secondo Amnesty International, però, la decisione dell’Arabia Saudita di estendere il diritto di voto alle donne non sarebbe da celebrare, visto che era «atteso oramai da tempo» e che comunque non sarebbe sufficiente vista la mancanza di tutela per molti diritti delle donne saudite. Esse, infatti, hanno l’obbligo di coprirsi completamente quando appaiono in pubblico, non possono guidare alcun mezzo di trasporto e sono sottoposte al volere degli uomini e della famiglia per tutto quello che riguarda le loro decisioni più importanti, quali il matrimonio, l’eventuale università e l’eventuale lavoro (per le più fortunate). La durezza del governo si è potuta notare anche in questo “lieto” avvenimento: le ragazze non hanno nè potuto farsi fotografare nè farsi conoscere dagli elettori ed è stato loro proibito fare comizi elettorali pubblici di fronte agli uomini. L’unica agevolazione offerta è stata quella dei taxi gratuiti per favorire l’affluenza alle urne. Come andrà avanti? Soprattutto in questo periodo si tende a percepire gli stati del Medio Oriente come nemici, ma forse noi dovremmo immedesimarci negli abitanti di quei luoghi e cercare di sostenerne lo sviluppo anche nel nostro piccolo come ragazzi, come persone sempre più responsabili e mature. 
Veronica
photo credits: Amr Abdallah Dalsh

 

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *