Esclusiva/ Dalla notte di Colonia la voce di Celina

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di Elisa e Chiara

Quel viso non si dimentica. Quegli occhi non passano. Quel viso e quegli occhi annebbiati dall’alcool, freddi come l’aria di Colonia la notte del 31 dicembre, sono i tratti che centinaia di donne, giovani o adulte, non potranno più dimenticare. Le urla di gioia durante i festeggiamenti per il nuovo anno si sono trasformate in grida di dolore, paura e vergogna. Vergogna per quegli uomini e paura, tanta paura, per le donne molestate in piazza e per tutte quelle che ancora oggi vivono nella città tedesca, tra cui Celina Homig che abbiamo raggiunto per raccontarci il terrore che ancora una volta semplici donne hanno provato non per immigrati o per stranieri come i media si ostinano a dire, ma per degli uomini. Notte di San Silvestro 2015. Notte di festa, allegria e brindisi per tutti. A oggi risultano ben 379 denunce di aggressione di cui il 40% sembra essere di natura sessuale.
Certamente adesso il clima è molto teso, si fiuta il pungente odore del terrore tra gli abitanti di Colonia, sia adulti che ragazzi. Anche Celina Hömig, la studentessa che abbiamo raggiunto e che vive vicino al centro, prova questo senso di angoscia, eppure lei è solo un’adolescente, una che apparentemente non c’entra con questa storia. Ma è per questo che abbiamo voluto proprio parlarne con lei, perché una ragazza della nostra età ci aiuti a guardare le cose con occhi più veri, più umani. Senza gli stupidi pregiudizi di un mondo drogato dalla smania di fare notizia, di scatenare l’opinione pubblica a tutti i costi.

Celina, tu eri in città al momento dell’accaduto?
«No, ho saputo di questo fatto dalle notizie dei media.»

Eppure, a giudicare da quello che ci hai raccontato, è come se ci fossi stata…
«Non mi sento al sicuro perché, conoscendo quello che è successo, non si sarà mai più tranquilli da qua in avanti.»

Ne hai parlato con qualcuno? Che cosa ne dicono gli altri?
«Io e la mia famiglia abbiamo discusso molto a riguardo e siamo tutti della stessa opinione: può accadere ancora qualcosa di simile e certamente nei prossimi tempi dobbiamo stare molto attenti.»

Pensi che il tuo modo di vivere cambierà d’ora in poi?
«Si, penso che cambierò molto. Credo anche che questo problema tocchi tutti in Germania e che quindi cambierà la vita di moltissimi, nonostante vivano lontano da qui.»

Che cosa speri per il tuo futuro?
«Penso che qualcosa cambierà sicuramente perché questo fenomeno ha smosso molto le acque tedesche, ma personalmente spero che si possa ritornare a com’erano le cose prima che succedesse tutto questo.»

Una domanda molto sincera: Celina, tu hai paura?
«Si ho paura, soprattutto perché un fenomeno come quello a Colonia tra la notte di San Silvestro e Capodanno può succedere in ogni momento e a chiunque. Poteva essere qualche mia parente o amica una di quelle donne, potevo esserci io tra le vittime.»

Ogni giorno centinaia di donne respirano violenza, intimidazione, paura. Fin dalla notte dei tempi è il male uno dei linguaggi dell’uomo. Tutto questo è inaccettabile. E dobbiamo avere il coraggio di dirlo. Si può vivere con qualcuno che non comprendi, con cui non vai d’accordo. Ma non si può vivere avendo paura. Tutti noi siamo come Celina. Consapevoli che quell’orrore non è così distante da noi come sembra. Anzi, è vicinissimo.

 

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