La libertà non è scontata

Di Fabrizio • In seguito al (presunto) colpo di stato ordito ai danni del presidente Erdogan in Turchia si sta assistendo a giri di vite e licenziamenti di massa che hanno colpito anche il mondo dell’istruzione.


Molti tra professori, rettori di atenei e insegnanti sono stati sospesi dai loro incarichi e il governo sta cercando di modificare lo Statuto dei Lavoratori affinché la sospensione possa diventare permanente senza dover passare attraverso il giudizio dei tribunali, come invece prevede la legislazione attualmente vigente. Il probabile obiettivo non dichiarato è quello di sostituire gli accademici che si oppongono al regime con altri ad esso più fedeli.

Questa situazione induce a riflettere sul rapporto tra gli interessi politici e il mondo scolastico. La scuola dovrebbe aiutare i giovani a sviluppare un pensiero indipendente e una propria opinione politica, senza però esercitare alcun tipo di influenza.

Per questo motivo le epurazioni ordinate da Erdogan sono un segnale molto preoccupante: manifestano il tentativo di imporre un’idea politica tra i banchi di scuola, che dovrebbero essere invece luogo di libertà e di formazione personale. Gli insegnanti, a loro volta, non devono lasciar trasparire le proprie idee politiche ma stimolare un pensiero critico ed autonomo nei loro studenti.

È altresì immorale e illecito il tentativo di apportare cambiamenti al corpo docente in modo da renderlo uniforme nell’opinione politica (nel caso turco favorevole al presidente Erdogan e al suo partito, l’Akp – Partito per la Giustizia e lo Sviluppo).

La Turchia si sta allontanando dalla possibilità (già remota anche in precedenza) della riapertura dei negoziati per il suo ingresso nell’Unione Europea. Bisogna ricordare che, oltre alle pressioni sul corpo docente, è stata sospesa la Convenzione sui Diritti Umani.

Il quadro nel suo insieme quindi risulta piuttosto inquietante, si inizia a parlare di regime e di dittatura in un paese che almeno formalmente si presenta come una democrazia.

È quindi importante soffermarsi sul significato più autentico della parola democrazia che dovrebbe essere sinonimo di trasparenza e integrità morale della classe dirigente.

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