#IConflittidelVenerdi – Yemen, un altro scempio supportato da noi occidentali

di Vesselin Adriano Torrero

-Lo Yemen è sconvolto da una guerra civile che ha fatto almeno 10 mila morti, 40 mila feriti e 3 milioni di profughi; e c’è sempre chi ci guadagna.

ORIGINE E PROTRARSI DEL CONFLITTO

La guerra civile è stata innescata dagli Houthi, un gruppo tribale seguace di una variante dell’islam sciita, lo zaidismo.

Ripercorriamo in breve le tappe della loro espansione: il 21 settembre del 2014 i ribelli si impadroniscono della capitale Sanaa con l’aiuto delle milizie fedeli all’ex presidente Ali Abdullah Saleh e, conseguentemente, il 26 marzo 2015 si costituisce una coalizione internazionale a guida saudita a sostegno delle forze leali al presidente Mansour Hadi.

E’ necessario ribadire che oltre ai ribelli Houthi si sono insediati sul territorio gruppi terroristici affiiati ad Al-Qaeda ed all’Is, rendendo ancora più difficile una futura stabilità in un Paese completamente distrutto: 10 mila morti e 40 mila feriti, di cui 1456 bambini uccisi e 2450 mutilati, 3 milioni di rifugiati su una popolazione di 27 milioni di abitanti, molti dei quali fuggiti in Somalia per poter raggiungere l’Europa e gli USA ( che hanno chiuso le porte agli immigrati provenienti dal suddetto Paese).

UNA SITUAZIONE DIFFICILE

Oggi sono molte le città teatro di una dura lotta fra le truppe lealiste e quelle ribelli, ma a farne le spese è soprattutto la popolazione locale, continuamente bombardata anche dalla stessa coalizione sunnita, disintegrando ospedali, centrali elettriche, ponti, strade, scuole, moschee, serbatoi d’acqua: l’8 ottobre 2016 un attacco aereo della coalizione saudita ha ucciso 140 civili mentre partecipavano ad un funerale.

UN RETROSCENA CHE NON CI DOVREBBE STUPIRE

In mezzo a questa schifezza ci sono alcuni che ci guadagnano: i produttori d’armi, fra cui la Russia, la Cina ed i Paesi dell’Alleanza atlantica (fra i quali l’Italia), una manica di delinquenti che lucra sul sangue e sui corpi smembrati di migliaia di persone.  Non si tratta di una guerra religiosa, ma di uno scontro politico fra l’Arabia Saudita (che sostiene i sunniti) e l’Iran (che sostiene gli sciiti), portando di conseguenza ad un’alleanza fra i
governi saudita e statunitense contro quello iraniano.

FUTURO INCERTO E TERRIBILE PRESENTE

Una soluzione potrebbe emergere dal 28esimo vertice annuale della Lega Araba che si terrà mercoledi 29 marzo ad amman (Giordania), anche se difficilmente si potrà giungere ad un esito concreto senza l’appoggio degli Stati Uniti, per cui saremo destinati a contemplare la completa distruzione di un Paese in cui l’unica speranza sono le prestazioni mediche gratuite di Medici senza Frontiere, alle prese con l’irreperibilità di medicinali, acqua, carburante nonchè privati degli stessi ospedali, continuamente colpiti dai raid aerei della coalizione saudita.

 

Come al solito, nessuno alza un dito per fermare questa tragedia; una guerra è sempre conveniente, specialmente se vendiamo noi le armi.

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