Di Maria Elena Cassinelli

– L’immigrazione è un fenomeno dalle dimensioni colossali che è presente nella storia dell’uomo sin dalle origini. Basti pensare agli uomini primitivi che si spostano non appena un territorio diveniva privo di risorse o alle popolazioni indoeuropee delle quali noi siamo i diretti discendenti, alle colonizzazioni greche, al fenomeno della diaspora che ha penalizzato gli Ebrei, o alle grandi ondate migratorie dell’Ottocento che hanno visto coinvolti persino gli Italiani.

Tale fenomeno può risultare un problema o una risorsa, a seconda della capacità di gestione , sia da parte del Paese d’arrivo, sia di quello d’origine. In particolare, in caso di mancati controlli o organizzazione, vi è un forte rischio di “calpestare” quella dimensione costituita dalla dignità e dai diritti umani.

Quali sono i 7 problemi fondamentali dell’immigrazione?

Un’immigrazione eccessiva e non gestita in modo opportuno può comportare gravi problemi di tipo economico e sociale:

1. Un impoverimento da parte del Paese d’origine degli immigrati, che rimangono sprovvisti di un numero sufficiente di risorse umane. Un buon esempio è fornito dalla Romania che, solo nel 2008, si trovava in difficoltà, in quanto mancano almeno 27.000 lavoratori.

2. Un netto peggioramento delle condizioni di vita dei cittadini più deboli, in particolare per quanto riguarda l’ambito lavorativo e sanitario, che si ritrovano a “competere” anche con i migranti che, nella maggior parte dei casi, si trova anch’essa nel bisogno.

3. L’insufficienza della maggior parte dei servizi messi a disposizione dallo stato per i cittadini, in quanto il denaro versato dai contribuenti risulta spesso insufficiente per fare fronte alle spese necessarie per il funzionamento di strutture delle quali usufruiscono i non contribuenti.

4. Pessime condizioni di vita per gli immigrati, sia sul piano lavorativo che su quello personale. Numerosi sono i casi di persone sottopagati e costrette a lavorare in condizioni precarie o dove non viene garantita la sicurezza del lavoratore.

5. Delinquenza da parte degli immigrati che si ritrovano in un paese straniero, senza possibilità di trovare un impiego fisso e dignitoso.

6. Un incremento della criminalità organizzata che sfrutta i sogni di libertà, uguaglianza e di migliori condizioni di vita per i propri loschi scopi. Vi sono troppi esempi di “tratta delle donne”, che, convinte di poter trovare un buon impiego, vengono invece costrette alla prostituzione.

7.conflitti di tipo culturale e politico a causa delle inevitabili differenze che intercorrono tra le varie etnie. Un buon esempio è sicuramente quello della Francia, dove è stata fatta domanda di imporre l’obbligo alle donne di indossare il velo in paesi in cui la maggioranza della popolazione era di religione musulmana.

Di chi è la colpa?

Tuttavia, queste problematiche sussistono perché non si riscontra un forte impegno (o interesse) nella gestione di tale fenomeno. Spesso si sole dire che la colpa dei problemi dovuti all’immigrazione è da imputare ai soli migranti, ma è davvero così? Può essere, davvero, considerata una colpa il tentativo di realizzare il legittimo desiderio di salvezza e libertà? Mentre i Paesi “recettori” sono impegnati in queste sciocche discussioni legate alle responsabilità, ogni giorno migliaia di migranti muoiono in mare, centinaia di persone divengono vittime della criminalità organizzata. Ogni 5 secondi un bambino muore di fame e chi potrebbe fare qualcosa non si cura minimamente del problema, preferendo occuparsi delle problematiche che lo riguardano più da vicino. Questo è il mondo in cui viviamo, ma non necessariamente i giovani dovranno vivere in una tale condizione in Futuro, se solo sapranno intuire quali sono i veri obbiettivi su cui focalizzarsi.

Se la questione vi incuriosisce, vi invitiamo a leggere anche “immigrati clandestini fermati a Bari/Uomini in cerca di un futuro migliore” e “Restiamo umani, restiamo antifascisti“.

A breve la redazione Polis pubblicherà un articolo in cui verranno presentati i benefici che un’immigrazione controllata potrebbe essere comportare.