Intervista ad un ex borsista

Di Maria Elena Cassinelli
– La redazione Polis ha intervistato per voi l’ingegnere milanese G. E. M. che ci racconta la sua esperienza lavorativa presso la borsa di Milano ed esprime alcune osservazioni inerenti alla situazione economico-politica italiana.
Che cosa pensa della situazione economico-politica italiana.
Penso che non ci siano i presupposti per una ripresa a breve termine vista l’instabilità politica e, soprattutto, la mancanza di persone in grado di governare un paese. Abbiamo una classe politica dedita al nepotismo e al disfattismo, costituita da persone ben disposte ad ottenere stipendi altissimi e ad aumentare le proprie pensioni, a scapito di quelle dei cittadini italiani. l’Italia è stata per anni la terza potenza a livello industriale mentre attualmente, non rientra più neppure nell’ordine. Inoltre, il nostro governo non si è ancora dimostrato in grado di porre un freno al fenomeno, sempre crescente dell’immigrazione.
Lei ha lavorato per due anni in borsa, corretto? Di che cosa si è occupato, precisamente?
Vi ho lavorato per poco più di 2 anni e posso affermare che allora la borsa funzionasse, a differenza di ciò che accade ora. Basti pensare che, se nel 1987 i BOT davano il 18% o il 15% d’interesse, oggigiorno invece per ottenere un interesse del 2% occorre mantenere i soldi “bloccati” per almeno 10 o 15 anni.
Io mi occupavo di fondi comuni, costituiti da un 40% di fondo bilanciato, ovvero investimenti che possono essere giocati in borsa, e da un 60% di titoli fissi, quali BOT, CCT e PTP. Il mio lavoro consisteva nel trovare delle persone che mi affidassero i loro soldi per investirli in fondi comuni. Potete immaginare cosa potesse capire un ragazzo di 27 anni di finanza, pur con tutta la sua buona volontà! Ad ogni modo, investivo il 40% dei soldi del cliente in titoli azionari e il 60% in titoli obbligazionari, cioè sicuri.
In base alla sua esperienza, ritiene che la situazione economica italiana sia davvero migliorata partire dal 2014, come ha più volte affermato l’ex Premier Renzi?
No, io ritengo che la situazione economica italiana non sia affatto migliorata – come, invece sostiene Renzi – al contrario sta andando verso il degrado grazie all’immigrazione, alla finta solidarietà e a questo buonismo imperante che vige in Italia. Purtroppo non abbiamo le risorse sufficienti per mantenere centinaia di migliaia di persone che non hanno un lavoro, fornirgli una casa e uno stipendio. Non credo sia corretto nei confronti di tutti gli Italiani ai quali non viene data la sicurezza di poter avere uno stipendio, una casa o la possibilità di mandare i propri figli ad un asilo statale. Anche la Sanità risente del fenomeno in continua crescita e, di conseguenza, si è ritrovata costretta ad introdurre i Ticket. Si finisce col dare la precedenza agli stranieri e costringere, dunque gli Italiani (che possono permetterselo) ad essere curati privatamente. Basta considerare che solo quest’anno, nei tre mesi iniziali, rispetto all’anno scorso il flusso migratorio è addirittura aumentato del 40 %. Si prospetta che nel corso del 2017 ben 200’000 profughi giungeranno in Italia, contro i 120’000 dell’anno passato. Dunque, non credo che sia possibile affermare che la situazione economica italiana si stia evolvendo, ma al contrario tende ad involversi e ad implodere.
Se non erro, lei ha svolto per un periodo anche il servizio di granatiere. Sarebbe così gentile da spiegarci in cosa consisteva il suo ruolo?
Fino all’89 era in vigore una legge che regolamentava la cosiddetta “leva obbligatoria”. Un uomo italiano sano doveva dedicare un anno della sua vita al servizio militare e, qualora stesse studiando presso un’università, doveva dare almeno 4 esami all’anno. In caso contrario, doveva partire subito per il servizio militare. Io, dopo aver studiato per 3 anni ingegneria, sono stato chiamato e ho svolto la funzione di granatiere per 12 mesi a Roma. Ero una delle guardie d’onore che montano la guardia all’entrata del Senato o della Camera. Il compito dei granatieri consiste, semplicemente, nel salutare i vari ministri, segretari, sottosegretari o commessi: “saluto, attenti, riposo!”.
Spesso e volentieri si sente parlare di corruzione e dispotismo, con chiaro riferimento all’ambito politico e amministrativo. Lei che ha avuto modo di appurare la questione in prima persona, cosa ci può dire al riguardo?
Un esempio calzante di corruzione ci è dato, proprio in questi giorni, dal Senato e dalla Camera. Hanno, infatti, assolto l’ex direttore generale della Rai, Minzolini, accusato di aver fatto un uso improprio del bancomat della Rai, in particolare per pagare le ferie dei familiari e degli amici. Sì può parlare di dispotismo nel senso che i membri del governo agiscono come meglio credono, non esitando ad appropriarsi dei soldi destinati alle vittime di terremoto o alla costruzione/ristrutturazione di strutture pubbliche e applicando un nepotismo spudorato. Sempre tornando al discorso della corruzione, anche Fini è stato accusato di appropriazione indebita, in quanto, mentre era presidente della Camera durante il governo Berlusconi, ha acquistato con i soldi del partito una casa che era stata donata a Alleanza Nazionale e l’ha intestata alla moglie. Gli italiani hanno ormai perso la speranza di un futuro migliore dal punto di vista del governo e una prova di ciò è, sicuramente, l’affluenza ai seggi destinati alle elezioni. Dalle statistiche inerenti alle ultime elezioni è emerso che solo il 40% degli aventi diritto al voto hanno partecipato alle votazioni.
Può confermare le voci secondo le quali, non solo i parlamentari, ma anche i dipendenti del governo possono usufruire di smisurati benefit “generosamente offerti” dai cittadini italiani?
Ormai il nostro sistema politico è arrivato ad un punto tale da non rendersi neanche più conto di come il popolo sia ridotto alla fame, mentre i governanti percepiscono stipendi pari a 20’000 o 16’000€ al mese. Senza contare i numerosi benefit di cui dispongono per via della loro condizione di politici. Essi possono ottenere cellulari e computer gratuiti, mutui al 0%, viaggi a costo zero poiché loro, “poverini”, non posso certamente permettersi questi beni di lusso con i loro “miseri” stipendi. Fondamentalmente, tutto ciò per cui un normale cittadino deve pagare, i membri del Senato, del Quirinale e della Camera lo ottengono gratuitamente. Persino i commessi della Camera hanno molte agevolazioni, tra cui anche la gratuità del dentista, ma tremano nel momento in cui gli viene presentato il salatissimo conto del barbiere che, aimé, non viene ancora saldato dal Governo. Parlamentari e dipendenti sono perennemente in missione politica e, poiché dai loro benefit dipende la riuscita del loro duro lavoro, sembra giusto che le loro spese vengano sovenzionate dal Governo, che viene sovvenzionato, a sua volta, dai cittadini. Di conseguenza, noi Italiani veniamo truffati regolarmente ogni giorno e il debito pubblico ha già raggiunto i 2’200 miliardi di euro e continua a lievitare vertiginosamente. Per cui, viene da dire, altro che “generosamente offerti”: purtroppo sono loro ad arrogarsi il potere di appropriarsene. Cosa gli offriamo noi? Il nostro voto o il fatto di astenersene. In questo modo, loro salgono al potere secondo le decisioni di un misero 40% di votanti e si muovono verso i propri interessi.
La ringrazio per la sua collaborazione e per il tempo che mi ha dedicato.
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