#cosechenonsidicono/La bambola rubata

di Sara Carminati

– Il 27 maggio 2018 tutte le testate giornalistiche più importanti rendevano nota la storia della ragazza di 10 anni che, promessa sposa dal padre ad un uomo di 22 anni, venne salvata dalla madre la quale, in un atto di coraggio, strappò il proprio passaporto e quello della figlia, impedendo così che diventasse vittima di una delle peggiori usanze arcaiche che ancora oggi si verificano specialmente in paesi come il Bangladesh, Chad, Guinea e Niger.

Essendo una pratica abituale e molto diffusa, le bambine sembrano quasi essere consenzienti, anche se nella maggioranza dei casi non è così. Queste giovani sono così costrette a lasciare gli studi e, non avendo conseguito un giusto percorso scolastico, i loro figli non avranno la possibilità di andare a scuola, creando così un circolo vizioso di povertà e analfabetismo. Un grande esempio di coraggio e di lotta contro questo terribile fenomeno fu quello raccontato nell’autobiografia di Nojoud, la bambina che a soli 8 anni si sposò con un uomo di 28; si rifiutò sempre di avere rapporti con lui, il quale la riportò ai genitori come se fosse stata un oggetto difettoso. Lei in seguito riuscì a fuggire, iniziò a frequentare una scuola e in seguito divenne la più giovane a ottenere il divorzio all’età di 10 anni. Ad aggravare la situazione c’è l’aumento dei rischi di abusi, di violenze e di infezione di HIV inoltre, molto spesso questi rapporti portano a gravidanze premature indesiderate e nocive, infatti ogni anno 70 mila spose bambine muoiono per complicazioni legate alla gravidanza.