TERREMOTO AL MIUR/ Chi sono i nuovi ministri?

Il premier Giuseppe Conte durante la conferenza stampa di fine anno ha annunciato la nomina di Lucia Azzolina a ministro della Pubblica Istruzione al posto del dimissionario Lorenzo Fioramonti. Gaetano Manfredi sarà invece il nuovo ministro dell’Università e della Ricerca. Ci saranno dunque due ministeri. Per il capo di governo separare la scuola dall’università è la scelta migliore per potenziare tutto il settore.

Le dimissioni di Fioramonti erano arrivate al premier il 23 dicembre in quanto a suo parere i fondi stanziati per l’istruzione non erano sufficienti a “garantire la linea di galleggiamento finanziaria” in un ambito così cruciale come l’università e la ricerca e che da parte del governo sarebbe servito più coraggio. L’ex ministro aveva più volte dichiarato di voler portare un cambiamento nel settore in quanto l’istruzione rappresenta il futuro del paese e “nella scuola si crea quello che saremo”. Per questo erano necessarie risorse ed investimenti ma con la manovra di governo appena approvata non sono arrivati, da qui le sue dimissioni.

Ma chi sono i nuovi Ministri?

Lucia Azzolina, 37 anni, originaria di Floridia in provincia di Siracusa, vive da anni in Piemonte, a Biella. Dopo la laurea in filosofia conseguita all’Università degli Studi di Catania ha frequentato la Scuola di specializzazione all’insegnamento secondario per salire in cattedra come docente di storia e filosofia. Una curiosità: la ministra ha insegnato nella nostra regione prima al Liceo Scientifico Pacinotti della Spezia e poi al Parentucelli a Sarzana. Nel 2013 è arrivata poi la seconda laurea in giurisprudenza. Ha all’attivo diversi anni da sindacalista e nel 2019 è risultata tra gli idonei del concorso per dirigenti scolastici.

Gaetano Manfredi 55 anni, ingegnere, dal 2014 è rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Nel 1988 Manfredi sognava di fare il giornalista, ma si laurea con il massimo dei voti in ingegneria proprio alla Federico II. Nello stesso ateneo consegue il dottorato di ricerca e dal 1995 inizia la sua ascesa accademica diventando dapprima ricercatore, poi professore associato, ordinario, direttore del dipartimento di Analisi e progettazione, direttore del dipartimento di ingegneria strutturale, prorettore e, infine, rettore. Ora entrerà nel mondo della politica come suo fratello Massimiliano parlamentare del Pd.

Gli studenti al nuovo ministro chiedono una scuola più efficiente, moderna che utilizzi veramente le nuove tecnologie e nuovi percorsi di apprendimento. Non vogliono più essere considerati il fanalino di coda dell’Europa; una volta terminato il percorso di studi vorrebbero essere considerati al pari degli altri studenti europei. Vorrebbero anche che le decisioni riguardanti la scuola non vengano fatte solo per opportunità politica ma soprattutto per migliorare la scuola, i suoi programmi, renderla competitiva e moderna. Fondamentale sarà l’apporto degli insegnanti e di tutte le istituzioni scolastiche che quotidianamente “vivono” la scuola.