Obama non chiede scusa per la bomba atomica

di Elisa Bazzurro

– Barack Obama segnerà la storia: sarà il primo presidente americano a visitare Hiroshima, città giapponese distrutta dalla bomba atomica lanciata il 6 agosto 1945.
Un viaggio motivo di grandi dibattiti, ma alla fine la Casa Bianca ha ufficializzato che, tra il 22 e 25 maggio – data vicina al G7 che si terrà a Ise Shima – il presidente si recherà nella città giapponese. Uno dei motivi che ha alimentato la discussione è la mancata intenzione del presidente di chiedere scusa al governo giapponese; Obama non vorrà scusarsi nonostante a Hiroshima e Nagasaki morirono circa 200mila persone a causa di quelle bombe atomiche, bombe che potevano essere evitate dagli Stati Uniti.
Il vice consigliere per la sicurezza nazionale, Ben Rhodes, fa sapere che «il presidente non rimetterà in discussione la scelta di usare la bomba atomica alla fine della Seconda guerra mondiale. Si concentrerà, invece, su una visione del futuro da condividere con gli alleati». Quindi, nonostante il luogo di incontro sia simbolo di azioni obiettabili da parte degli USA nel passato, il colloquio sarà proiettato sul futuro, lasciando alla storia ciò che le appartiene.
In effetti il presidente aveva in mente di visitare la città giapponese fin dal 2009, così come anche altri luoghi che sono da sempre nemici storici della potenza occidentale, come Cuba o l’Iran con il fine riappacificarsi con questi avversari. È questo il motivo per cui sempre tra il 22 e il 25 maggio Obama visiterà il Vietnam.

I repubblicani, ma non solo, ritengono questi viaggio come un “tour di scuse” non dovute.
Il presidente, dunque, sta decisamente rimescolando le carte in gioco. È forse il primo passo per sciogliere, finalmente, tutta la tensione che si è creata dopo tutto questo tempo?


 

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