Olimpiadi della pace: e se le due Coree tornassero a parlarsi?

di Alice

-Le due Coree, vissute per decenni nel gelo, ora, grazie alle olimpiadi di Pyeongchang, hanno dato un forte segnale di disgelo.

Questa olimpiade verrà sempre ricordata come un’olimpiade della pace, caratterizzata dalle strette di mano tra i rappresentanti delle Coree e degli USA e delle visite studiate ad hoc. È ovvio che si cerca sempre di non rompere l’equilibrio che si è creato, seppur molto delicato, tra Stati Uniti, Corea del Nord e Corea del Sud.

Perché vengono chiamate olimpiadi della pace?

La Corea era uno stato unitario con un’unica lingua ed un’unica cultura. Dall’Ottocento al 1945, invece, è stata una colonia dell’Impero giapponese. Verso la fine della Seconda Guerra Mondiale l’esercito rivoluzionario coreano, guidato da Kim Il-Sung, nonno dell’attuale leader Kim Jong-un, riuscì a sconfiggere il dominatore giapponese: questo punto USA e URSS fecero in modo che nel paese vi fossero delle elezioni libere e democratiche. Queste elezioni videro la vittoria del Partito del Lavoro l, composto principalmente da comunisti e guidato da Kim Il-Sung. Gli Stati Uniti, che controllavano la zona meridionale della Corea, effettuarono nuove elezioni, solo per la Corea del Sud, dove avrebbero potuto partecipare tutti i partiti tranne quello del lavoro. Venne così a formarsi un partito filoamericano e il primo presidente eletto fu Rhee Syng-Man. Si formarono così due entità: la Corea del Nord e la Corea del Sud. I tentativi di un riavvicinamento ci sono stati, ma sono sempre stati bloccati da Washington. L’attuale presidente sudcoreano si è detto favorevole ad una riunificazione pacifica delle due parti sotto un’unica bandiera con il possibile mantenimento di due sistemi economici.

 

Da sempre lo sport unisce le popolazioni e per questo sono stati realizzati due murales per rafforzare il messaggio di pace e di condivisione. Questi due murales verranno portati uno all’Olimpic Plaza di Pyongchang e l’altro al parco olimpico di Gangneung: entrambi verranno autografati con i nomi e con i messaggi di pace da parte degli atleti. Una parte di muro, inoltre forma un ponte che svolge la funzione di rompere le barriere e costruire ponti di pace.

Ora grazie a questo spiraglio di pace creato dalle Olimpiadi si potrebbe raggiungere un accordo tra le due Coree ma rimane sempre questo interrogativo: la pace che ora vediamo sarà duratura oppure dopo la fine dei giochi ritornerà tutto come prima? Per avere una risposta dovremo aspettare la conclusione di queste Olimpiadi, tra pochi giorni, per vedere l’evolversi della situazione. L’importante, però, è che ci siano buoni propositi per arrivare ad una riunificazione dei due Paesi.