Paura: la notte a Napoli è un film dell’orrore
di Isabella Mistretta – La notte è ormai diventata come un film dell’orrore per una delle città più belle d’Italia: Napoli.
Fra le strade ed i vicoli di Napoli, ragazzi fra gli 11 ed i 16 anni si riuniscono sempre più numerosi e smaniosi, pronti per compiere azioni criminali senza freni né timori, convinti, nel loro piccolo, di aver finalmente trovato la libertà. Sono sempre di più le rapine ed i casi di violenza percepiti come divertimento o “evasione” da questi piccoli criminali. Ricordiamo fra i casi più recenti l’accoltellamento di Arturo, un ragazzo di 17 anni, aggredito da due ragazzi, 15 e 14 anni, avvenuto a Pomigliano d’Arco, al solo scopo di rubare uno Smartphone.
Ma perché ragazzi così giovani dovrebbero avvicinarsi alla malavita?
Le opinioni sono varie, alcune davvero tristi; giovani che, a causa della mancanza dei genitori, non riescono ad avere una vita normale e provocano ai loro coetanei lo stesso dolore che loro provano. Genitori che spingono i figli verso questa strada, iniziandoli al mondo della droga e della violenza fin da piccoli. Figli di camorristi che seguono la stessa strada della famiglia, convinti di poterle fare onore. Con coltelli ed armi da fuoco, a piedi o in motorino, si aggirano tra i vicoli seminando il terrore.
Cosa fare contro questi piccoli e disparati criminali?
Si sta già pensando ad una riduzione dell’età per l’arresto. Eppure, fra queste proposte incentrate sul punire, si fanno strada anche alcune offerte di aiuto mirate alla lotta contro l’abbandono scolastico e al sostentamento dei maestri di strada, così da poter coinvolgere anche i ragazzi che continuano a marinare la scuola. Altri chiedono, in accordo col tribunale dei minori, di togliere la patria potestà ai genitori coinvolti in reati di mafia.
La popolazione napoletana può solo aspettare. Le urla giungono dai vicoli, le manifestazioni echeggiano nelle piazze ed i “potenti” elaborano soluzioni.