Punching Ball/Il bullismo fra gli adolescenti e la ferocia dell’uomo

di Jennifer Simonetti

– “Punching Ball” era il bersaglio preferito di tre bulli che per oltre tre anni devastarono l’adolescenza di un povero ragazzo. In classe i compagni lo umiliavano e gli legavano addirittura mani e piedi per poi buttarlo sulla cattedra e fotografarlo. Questo era l’incubo da cui un ragazzo timido non riusciva a sottrarsi. Solo in questi ultimi giorni è arrivata la sentenza del tribunale che ha condannato i tre bulli, ormai ventitreenni,  denunciati nel 2013.

IN SILENZIO PER TROPPO TEMPO

Il  ragazzino è rimasto in silenzio per molto tempo, si isolò da tutti e da tutto, sopportando le prevaricazioni fisiche e gli episodi di sopraffazione per oltre due anni finché, dopo essere stato picchiato violentemente nello spogliatoio maschile, la famiglia presentò una denuncia contro i tre bulli.

LA SENTENZA

Solo in questi giorni è arrivata la sentenza dal tribunale in cui hanno testimoniato alunni ed insegnanti. I bulli sono stati accusati di stalking, due di loro hanno ricevuto una pena di sette mesi, il terzo di otto mesi.

Nonostante la sentenza, nessuno potrà restituire al ragazzo l’adolescenza ormai persa per la paura e l’umiliazione che provava constantemente ogni giorno e che tuttora lo tormenta.

È questo il vero volto dell’uomo? Siamo per davvero bestie che attaccano i più deboli per puro sadismo? In natura, il predatore che attacca lo fa per sopravvivere, ma in questi casi che senso ha? Sono domande alle quali spesso non troviamo risposta.

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