Referendum: i giovani dicono NO alla Riforma Costituzionale
Risultati del Referendum:
Alla luce del risultato del Referendum costituzionale si sono espresse varie autorità che si erano schierate a favore del NO, quali Matteo Salvini e Beppe Grillo, che si sono dimostrati soddisfatti per quella che è stata una vittoria schiacciante:
40,05% a favore del Sì e 59,95% per il NO. Altri, invece, hanno dovuto ammettere la sconfitta
, come i due principali promotori, l’ex presidente del consiglio Matteo Renzi e Maria Elena Boschi. Dopo avere constatato i vari punti di vista dei principali leader politici, tuttavia, nasce spontanea una domanda: cosa ne pensano i giovani, il futuro del nostro Paese, al riguardo?
Il nostro diritto allo studio
Secondo i sondaggi immediatamente precedenti al Referendum confermativo, la maggioranza degli studenti si dimostrava a favore del No. Ma cosa li ha portati a prendere questa decisione?
Il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, recentemente, si è espresso in tema della Riforma Costituzionale sul Diritto allo studio. In particolare, è emersa una grande preoccupazione per le modifiche all’assetto delle competenze di Stato e Regioni, apportate dalla suddetta Riforma. Essa, infatti, rischia di aumentare l’incertezza riguardo la distribuzione dei compiti dei soggetti responsabili di garantire il Diritto allo Studio. Di conseguenza, si potrebbe danneggiare gravemente la condizione degli studenti, in quanto si comprometterebbe la garanzia di mantenere il proprio diritto di studio.
Il nostro pensiero sul Futuro del Paese
La decisione di tutti questi giovani di dire di NO spinge, però, a chiedersi: per quale motivo coloro che sono i principali promotori del cambiamento e dell’innovazione, quando, finalmente, avrebbero la possibilità di contribuirvi, si tirano indietro? Se si prende in considerazione la frase pronunciata dal Premier Renzi “Futuro non è dire sempre no” si potrebbe, quindi, pensare che noi, che siamo il “nostro Futuro” non crediamo più nel “Futuro del nostro Paese”. Questo è un altro chiaro segnale del fatto che, orami, siamo in troppi a perdere la speranza e sono sempre di più quelli che si rassegnano e decidono di emigrare all’estero, verso un Paese che, pur non essendo il nostro, esprime maggiormente i nostri ideali.
-di Maria Elena