SARDEGNA/La tanto attesa zona bianca

Dall’1 marzo la Sardegna è il primo territorio italiano a sperimentare l’area con il più basso livello di rischio che prevede un allentamento delle misure di prevenzione per contrastare il coronavirus. Con un indice RT dello 0,68%, la Sardegna entra ufficialmente in zona bianca. Una novità rispetto alle zone gialla, arancione e rossa a cui siamo abituati. (Per le regole in queste zone visitare: https://sharing.school/covid-controlli-sanzioni-e-rispetto-delle-regole/)

Cosa significa zona bianca?

Il coprifuoco è spostato dalle 22 alle 23.30, sempre fino alle 5 del mattino. I ristoranti potranno rimanere aperti fino alle 23 per servizio al tavolo, mentre bar, pub e caffetterie fino alle ore 21. La percentuale degli studenti in presenza sale al 75%. Resta l’obbligo di indossare le mascherine, il divieto di assembramento, nonché il rispetto del distanziamento personale e del contingentamento. In relazione all’andamento degli indicatori epidemiologici, con successive specifiche ordinanze, potranno essere riaperte palestre e piscine, centri commerciali nelle giornate di sabato e domenica, musei e luoghi di cultura.

La campagna di vaccinazione

Il presidente della regione, Christian Solinas, ha chiesto al premier Mario Draghi una corsia veloce per vaccinare tutti i sardi entro 45 giorni e consolidare l’isola nel percorso Covid-free. Così ha scritto: “La Sardegna è la prima Regione bianca d’Italia, credo che possa diventare un modello e un laboratorio in tutto il Paese. Per questo scriverò al presidente Draghi chiedendo che vi sia un impegno straordinario, visto anche il ridotto numero di popolazione, per poter avviare una grande campagna vaccinale che porti nell’arco dei prossimi 30, 45 giorni a immunizzare l’intera popolazione dell’Isola”. La zona bianca, ha ricordato, “è un grande risultato raggiunto grazie al sacrificio di tutti i sardi e del personale sanitario impegnato in questa battaglia contro il virus. A maggior ragione dobbiamo sentire la responsabilità di mantenere questo risultato”.

Una speranza per tutta Italia

Quello che ha raggiunto la Sardegna è sicuramente un punto di partenza e non un traguardo. Lo rimarca anche l’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, che invita tutti a «non abbassare la guardia e a mantenere comportamenti responsabili». Tuttavia è la dimostrazione che, con lo sforzo e i sacrifici di tutti, potremo tornare alla tanta mancata normalità.

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