USA/Il virus non ha confini
Sia il Canada sia il Messico hanno approvato il vaccino AstraZeneca, mentre gli Stati Uniti ancora no. Perciò, come verranno gestite le dosi?
Joe Biden, il presidente degli USA, pur mantenendo sempre l’intento di voler ridurre il flusso di migranti provenienti dal Messico, sostiene il piano di mandare milioni di dosi del vaccino AstraZeneca in Canada e in Messico.
L’addetto stampa della Casa Bianca, Jen Psaki, ha proferito le intenzioni degli Stati Uniti che consistono nell’inviare 2.5 milioni di dosi in Messico e 1.5 milioni di dosi in Canada: tutto ciò non è ancora sicuro, ma sarebbe un piano da attuare.
Un componente di un’amministrazione ha comunicato ad un servizio giornalistico statunitense: “Questo virus non ha confini. Potremmo dimenticare il virus solamente quando aiuteremo i nostri compagni del globo”.
A questa affermazione, però, si contraddice il fatto che gli Stati Uniti lo definiscano un “prestito”, che eventualmente dovrà essere ripagato, il modo in cui avverrà lo scambio non è ancora stato previsto.
Le tempistiche si contrappongono con i fatti che stanno accadendo, essendo stati annunciati in un momento particolarmente critico: Joe Biden in breve tempo sta riuscendo a disdire alcune politiche di immigrazione del presidente precedente Donald Trump. Farà ciò fermando la costruzione della barriera di confine tra gli Stati Uniti e il Messico, bloccando l’espulsione immediata di bambini alle frontiere e proponendo una cittadinanza (ottenuta con un determinato percorso), per milioni di immigrati negli USA. Manterrà però una delle politiche di Trump come costante, ossia garantirsi che il Messico contenga le migrazioni, non lasciando che grandi ondate di persone migrino negli Stati Uniti.
Inoltre, Biden ha chiesto al presidente del Messico Andrés Manuel López Obrador se potesse impegnarsi maggiormente nel risolvere il problema.