CULTURA/L’illustratore di Renzo e Lucia

Se Renzo e Lucia, Don Abbondio e Gertrude, Don Rodrigo e Fra Cristoforo hanno un’immagine tramandata fino a noi è grazie al lavoro di Francesco Gonin, scelto da Manzoni stesso in vista dell’illustrazione del romanzo I Promessi Sposi

Gonin prima dei Promessi 

Torinese di nascita, Francesco Gonin può essere considerato uno tra i maggiori esponenti dell’ottocento piemontese, soprattutto grazie alla sua capacità di inserirsi sia in grandi cantieri, come il Duomo della Chiesa di San Massimo, sia in più piccoli centri periferici. 

Fin dalla tenera età inizia a lavorare presso una delle prime officine litografiche italiane dove apprende la tecnica che gli frutterà numerosi riconoscimenti. La litografia è una tecnica di stampa che si fonda su delle reazioni chimiche e fisiche dell’acqua a contatto con una matrice. 

Gonin non è solo illustratore, ma spazia in ogni campo dell’arte: affreschi, decorazioni scenografiche (il Teatro Regio di Torino), acquerelli sono altri ambiti in cui si specializza. 

L’edizione quarantana 

Quando Manzoni lo contatta, ormai Gonin è piuttosto noto anche oltre i confini piemontesi, grazie ad alcune commissioni da parte di Carlo Alberto per il Palazzo Reale. 

Manzoni aveva già tentato di collaborare con l’illustratore veneziano Francesco Hayez che aveva rinunciato all’incarico a causa dell’eccessiva interferenza dell’autore e delle conseguenti discussioni.  

L’obiettivo dell’autore era di rendere accattivante l’edizione attraverso delle vignette e di ridurre il numero di edizioni pirata o contraffatte dell’opera. 

Gonin si mette al lavoro e dà vita a ritratti, paesaggi e scene che si sono conservati fino ai giorni nostri, conservati presso la Pinacoteca di Brera. Si intravedono la precisione, l’attenzione per il dettaglio tipiche di Gonin che riesce a trasmettere su di un foglio la personalità dei protagonisti della vicenda. 

 

I Promessi sposi per le vie di Giaveno

Il comune di Giaveno, in provincia di Torino, pur non avendo dato i natali all’illustratore, considera Gonin un concittadino. Gli abitanti lo stimano a tal punto da avergli intitolato una via centrale e anche una scuola secondaria di primo grado. 

Sulle pareti di alcuni edifici del paese, che ospitò Gonin durante gli ultimi anni di vita, sono state affrescate delle riproduzioni delle sue illustrazioni e delle citazioni del romanzo, con l’obiettivo di celebrazione della grandezza e di rivalutazione del Centro Storico di Giaveno che è diventato una vera e propria mostra a cielo aperto.