Futuro veterinario? Per ora solo aspirante studente di veterinaria

di Anastasia Pulga

– Quest’anno con il progetto S.A.R.O.’ settimana dell’Alternanza Realmente Orientativa, ho avuto l’occasione di incontrare esponenti di vari settori in vari campi lavorativi e di facoltà universitarie, tutti molto interessanti. Ad integrazione delle tante proposte, spinta da un interesse che mi accompagna ormai dal tempo, ho chiesto e ottenuto da questo Liceo di partecipare all’Open Day organizzato lo scorso Febbraio dal Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa e dedicato agli studenti delle ultime classi delle superiori. La scelta di Pisa è scaturita perché è l’Ateneo più vicino cha disponga della facoltà di Scienze Veterinarie in alternativa a Parma o a Torino per citare quelli raggiungibili in giornata. Ho iniziato a pensare alla professione di veterinaria quando ancora frequentavo la scuola secondaria di primo grado; mi accorgevo però che nessuno dei miei compagni aveva pensato o mostrato interesse a tale facoltà.

La giornata di orientamento a Pisa è stata l’occasione per vedere finalmente altre persone interessati a tali studi. Alla presentazione del corso in medicina veterinaria, dopo aver spiegato le regole di accesso ai corsi e i vari servizi offerti dall’Università, alcuni docenti hanno illustrato sia le materie oggetto di studio, sia i due indirizzi che è possibile seguire. Il primo è volto alla libera professione finalizzata alla cura degli animali da compagnia. In questo caso, vi è una ulteriore successiva scelta tra il percorso chirurgico o quello medico con varie specializzazioni (ortopedia, cardiologia ed altre). Il secondo indirizzo riguarda la professione focalizzata sugli animali da reddito, che altro non è che un servizio svolto generalmente dall’Azienda Sanitaria Locale e finalizzato alla prevenzione e al controllo delle malattie degli animali da reddito e da affezione. Vengono svolte indagini epidemiologiche nei focolai di malattia con particolare attenzione a quelle trasmissibili all’uomo (zoonosi) insieme a tutte le attività connesse all’anagrafe degli animali, alla lotta al randagismo e al controllo della popolazione canina.

Ho avuto subito l’impressione che un corso di studi così complesso e impegnativo richiedesse qualcosa in più di quello che si pensa sia ciò che induce uno studente ad intraprendere questi studi, mi riferisco all’amore per gli animali. L’amore per gli animali ci vuole, ma non basta. Frequentare questa facoltà non richiede solo il desiderio di prendersi cura dei di questi piccoli amici, ma occorre essere preparati ad affrontare uno studio complesso, preciso che richiede molti sacrifici e nervi saldi: freddezza e distacco sono assolutamente necessari. Con l’open day di Pisa ho iniziato capire, scoprendo però solo la “punta dell’iceberg”: In questo corso di studi gli insegnamenti sono tanti e altrettanto numerose e varie le specializzazioni.

Da qui partire la mia riflessione in ordine ad un campo in cui ho sempre creduto e nel quale anche oggi vedo il mio futuro, ben conscia delle tante difficoltà che dovrò incontrare, sia in ordine all’accesso a quella facoltà per il numero programmato, che alla oggettiva difficoltà degli studi di veterinaria e, non ultimo, alla lunghezza del corso di laurea… Ma non demordo, per me stessa e chissà, con la speranza di poter dare un aiuto pratico anche ai miei piccoli futuri pazienti!