Le modalità cambiano, i campioni restano 

di Elisa Bazzurro

– Si sono riaccesi i motori in Formula1. Dopo le tante parole oggetto di questioni quest’inverno si è finalmente passati ai fatti. Il Gran Premio che si è svolto oggi in Australia ha dato il via alla stagione.  Ma qual è l’argomento dibattuto così tanto tra i piloti e nelle scuderie? Il pomo della discordia, questa volta, è il format del nuovo modo di definire la griglia di partenza. A meno di dieci giorni dalla gara sono state cambiate le regole per la qualifica: tre sessioni ognuna rispettivamente da 16,15 e 14 minuti, qualche giro di riscaldamento e parte il conto alla rovescia con l’eliminazione di un pilota ogni 90 secondi finché ,nell’ultima manche, ne rimangono due a giocarsi la pole position. La motivazione per cui sono stati apportati questi cambiamenti è quella di aumentare lo spettacolo, ma in realtà per il pubblico è aumentata solo la confusione.  Subito dopo la qualifica sono stati tanti i commenti negativi da parte degli addetti ai lavori, anche particolarmente influenti: “dovremmo chiedere scusa alla gente” ha affermato Chris Horner e Maurizio Arrivabene ha aggiunto: “per rispetto a chi era in tribuna non mi sono tolto le cuffie anche se sapevo che non saremmo tornati in pista. Noi, come Ferrari, avevamo espresso le nostre perplessità, ma saremmo stati indicati come i cattivoni che si oppongono ai cambiamenti”. Se personalità di tale levatura e influenza hanno subito dato un loro parere, non si sono risparmiati neanche i piloti di punta Lewis Hamilton e Sebastian Vettel. “Avevamo detto fin dall’inizio che non era la via giusta, ma finché non provi non puoi dire nulla. Per gli ingegneri non sarebbe cambiato nulla e alla fine ho fatto quello che dovevo fare” ha dichiarato il campione del mondo. Molto più velenoso è stato invece il commento di Vettel “è un sistema che fa schifo: ma mi stupisco che… Vi stupiate. Avevamo già previsto che cosa sarebbe successo è così è stato. Ci hanno detto di aspettare e vedere: adesso che abbiamo visto possiamo dire che non è stato molto divertente. La gente in tribuna vuole vedere Lewis, Nico, Kimi o chiunque altro tirare fino al limite quando la pista verosimilmente è più veloce. Non serve criticare ora, le critiche le avevamo già fatte”.  A qualifiche fatte, possiamo dire che i risultati non sono cambiati perché in realtà, non è una questione di regolamento, ma di talento. Chi è più bravo e ha la macchina più veloce, vince.

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