Maldini. Non tutto è stato ancora detto

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di Lorenzo Dodi

– Ieri, 3 aprile, è morto uno dei più importanti giocatori e allenatori della storia del calcio.

Durante la notte tra sabato e domenica, Cesare Maldini si è spento all’età di 84 anni. Il mondo del calcio soffre la scomparsa di una personalità alternativa che tanto piaceva allo sport e al pubblico. I suoi gesti, i suoi atteggiamenti, i suoi schemi, hanno rivoluzionato la figura dell’allenatore riscontrando anche ottimi risultati in campo, come dimenticare la sua gestione della nazionale under 21, che dimostra senza alcun dubbio il suo valore in panchina. La sua carriera da calciatore è anch’essa ricca di primati: 4 campionati vinti indossando la maglia del Milan, tra cui uno al debutto in serie A, ma è sopratutto celebre per essere stato il primo italiano a vincere la coppa dei campioni. Maldini è riuscito a lasciare una scritta nella lista dei grandi del calcio giocato e allenato, forse non solo per i risultati, ma anche per la sua incredibile personalità da vero campione. Oggi, nel mondo del calcio, le persone come Cesare mancano, una figura che interpreti lo sport con ironia e soprattutto come un gioco. Ci ha lasciato una leggenda, che ma manca e mancherà per lungo tempo, con la sua morte il calcio ha perso un uomo, uno dei pochi ancora davvero rimasti.

Quello per Maldini è un addio che, per l’influenza avuta nel nostro calcio, sarà sicuramente un arrivederci.

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