PROGETTO JET/Un nuovo passo verso l’energia del sole

Nella giornata dell’ 8 febbraio 2024 è stato annunciato dai ricercatori di EUROfusion che l’impianto per la fusione nucleare di Oxford, è riuscito a produrre 69 megajoule di energia in soli 5 secondi. Energia che basterebbe per alimentare una città di medie dimensioni per un anno. Anche se passeranno ancora molti anni prima di vedere queste centrali pienamente operative, è stato un traguardo fondamentale nello sviluppo di questo progetto.

Questo reattore a Oxford non verrà piú azionato, infatti dopo questo successo verrà abbandonato definitivamente e i progressi verranno trasferiti a ITER, la struttura più avanzata al mondo nel sud della Francia. All’interno del reattore Tokamak, nel complesso di ITER, grazie a un potente campo magnetico, si riesce a contenere il plasma.

Ma cos’è il plasma? Si tratta di quello strato della materia che si ottiene a temperature altissime, circa 150 milioni di gradi, che riesce ad accelerare il movimento degli atomi fino ad avvicinarli e farli fondere.

Come funziona la fusione?

Grazie ad altissime temperature si riesce ad avvicinare i nuclei del trizio e del deuterio (isotopi dell’idrogeno) fino a farli unire, generando così un atomo di elio e un neutrone. La produzione di energia avviene grazie a un difetto di massa che si verifica durante la fusione e che permette una produzione senza limiti di energia. Infatti l’elio e il neutrone verranno scomposti e ricomposti in trizio e deuterio per continuare la reazione a catena.

Articolo di  Viola Cancedda e Paolo Monachesi