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LA REALTA'

Enduro MTB 2016: un week end di adrenalina a Sestri Levante 

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di Serena Tartarini

Stand e banchetti in passeggiata, tra i turisti, i residenti o gli appassionati: oggi i bikers sono ovunque a Sestri Levante, cittadina scelta di nuovo per ospitare la settima edizione del Campionato Italiano di Enduro in mountain bike e per il 6° trofeo “MECI” di mini Enduro; un po’ per i sentieri unici, per il paesaggio mozzafiato e sicuramente anche per l’ottima organizzazione da parte del team VvF Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Genova, Sestri, questo week end, è piena di vita. Il fine settimana ligure all’insegna della mountain bike è iniziato questa mattina e la location del lungo mare dell’antica Segesta sembra proprio non deludere le aspettative di nessuno.

Oggi i protagonisti sono i piccoli bikers delle scuole elementari, partiti da Piazza Matteotti nel primo pomeriggio alla conquista del 6° trofeo “MECI” e prossimi alla premiazione prevista alle ore 17.30.

Domani, domenica 17 aprile, alle ore 8.30 ci sarà invece la partenza del Campionato Italiano Enduro dal lungomare con successiva premiazione alle ore 18.

Con un percorso di una lunghezza complessiva di circa 51,600 km sia i più esperti e agonisti che affronteranno un percorso di gara su due giri con due prove speciali a giro, che per i meno esperti o allievi, che effettueranno un tracciato ridotto, l’adrenalina e il divertimento puro non mancheranno.

In una Sestri da cartolina, l’aria d’estate è già percettibile ed eventi come questo sono solo un’ottima premessa per una stagione estiva davvero con i fiocchi.

Per maggiori informazioni:

www.ciclipuntosport.it

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NIGERIA/Quando lo sport si trasforma in guerra

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Un anno come questo, autore di catastrofi impensabili, non si lascia sfuggire proprio niente: la rabbia spesso è causa di tremendi mali. In un clima dove vittime e perdite non mancano a causa della guerra, ne sopraggiungono altre per tragedie sempre più strazianti. Nigeria, 29 Marzo 2022, con l’eliminazione dai mondiali della squadra nigeriana, in campo scendono i tifosi: infuriati per il pareggio (fatale per l’esclusione dal campionato) gli spettatori hanno trasformato lo stadio in un campo di battaglia. Una partita pareggiata 1-1 con il Ghana ha portato al fallimento della qualificazone al Mondiale in Qatar. Tragedie come questa non dovrebbero nemmeno esistere, eppure sono più attuali di quanto crediamo.

In un clima di scompiglio, rabbia e ribellione da parte dei tifosi, un medico addetto ai controlli antidoping dei giocatori è stato aggredito e ucciso. Non si conosce ancora con certezza la dimanica, ma una cosa si sa per certo: allo stadio nazionale di Abuja è scopppiato il caos. Una rabbia confusa, priva di fondamenti, sfogata su persone e oggetti, ha portato anche a questo: una luce in meno nel mondo dello sport. Anche i tentativi di rianimare la vittima, dopo essere stata percossa e calpestata violentemente dalla folla, sono stati inutili.

Così scompare un uomo, così si distrugge una famiglia: nello scompiglio di una semplice partita di calcio, un risultato sfavorevole ha portato alla morte di un innocente. L’uomo era stato numrose volte chiamato come medico in altri campionati e occasioni negli anni precedenti, ma a causa di persone così spregevoli non potrà prenderne più parte in futuro. Adesso il vuoto non è solo più in quello stadio, su quegli spalti e sul terreno da gioco devastato, ma anche nei cuori di chi lo conosceva.

Perde la vita Joseph Kabungo, che lascia un silenzio così profondo e triste da far riflettere anche i cuori più meschini. E’ bastata questa dimostrazione, qualche zolla di terreno strappata e panchine rovesciate, a insegnare che la guerra non esiste solo all’interno di determinati confini. Nessuno è salvo fuori dalle frontiere, perché a determinare la guerra è l’uomo stesso e i suoi istinti ingiusti, non  soldati e missili. La vera guerra è dentro l’uomo e per quanta paura possa fare, siamo i primi a ostinarci a combatterla contro gli altri. Questa tragica vicenda, per quanto brutale, è solo l’ennesima prova che la violenza è sempre causa e mai soluzione.

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MADRI LAVORATRICI/Come le donne liguri hanno affrontato il Covid

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Mancano ormai pochi giorni all’arrivo dell’estate e, con essa, di quel senso di spensieratezza e leggerezza che i mesi caldi portano con sé. Quest’anno, però, la fine della primavera preannuncia anche un definitivo abbandono delle tanto odiate norme anti-Covid.  (altro…)

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VIRUS/Cosa succederebbe se sparissero tutti?

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Nel corso dei secoli i virus sono stati responsabili di decine di milioni di morti, provocando malattie in parte ancora oggi incurabili. Quest’ultimo anno sarà ricordato per la diffusione della pandemia da Covid-19, che ha mietuto in tutto il mondo migliaia di vittime.  (altro…)

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