Connect with us

ATTUALITA'

Generazione di persone stressate.

Pubblicato

il

di Claudia Demontis

– Esauriti, stressati, incapaci di sopportare altro, stanchi: quante volte noi studenti, senza neanche rendercene conto, ripetiamo quotidianamente quanto siamo sul limite dall’impazzire?

 “Stressed Out” è il terzo singolo estratto dal nuovo album – “Blurryface” – della band statunitense “Twenty One Pilots , formatasi nel 2009 e composta da Tyler Joseph e Joshua Dun.
Canzone di sconvolgente successo che, ancora dopo mesi, funge da colonna sonora delle vite di molti ragazzi ; componimento orecchiabile e calzante,ma ci siamo mai seriamente soffermati sul significato delle sue parole?

Il testo tratta della transizione tra infanzia ed il “diventare adulti”; talvolta, questo passaggio può risultare drammatico o estremamente difficile, sconcertante e parecchio confusionale. Persino noi ragazzi, non ancora maturati definitivamente, proviamo un grande senso di sconforto e malinconia nel ricordare i nostri “cari, vecchi e bei tempi”. Inoltre, diventa incredibilmente decisivo il momento in cui realizziamo che, forse, non potremmo mai avere la vita dei nostri sogni e ,talvolta, questa realtà ci distrugge.
Vorremmo avere talenti o capacità migliori, differenti, speciali, che sorprendano le persone che ci circondano, o che ci rendano celebri ed apprezzati agli occhi di sconosciuti, nonostante ciò, spesso fingiamo che il giudizio altrui non ci condizioni minimamente, non ci ferisca o non ci faccia esaltare. Da piccoli ci ripetevano che le nostre paure sarebbero passate, così come i mostri nell’armadio o il buio, ma a volte sono proprio le nostre insicurezze ad alimentare ansie e le nostre fobie: il voler apparire sempre al meglio, la paura di sbagliare ed il timore di non essere abbastanza agli occhi degli altri sono tutti fattori che indeboliscono la nostra personalità, l’attanagliano e la spogliano da ogni sua particolarità. Ecco che ci ritroviamo, finalmente, con le spalle al muro, esausti, sfiniti e disillusi, “Speriamo di poter tornare indietro ai bei vecchi tempi, quando nostra madre cantava per farci addormentare”; quante volte, nei momenti difficili, ripensiamo a quando nostra madre, padre, i nostri nonni, venivano da noi e ci tranquillizzavano raccontandoci storie o cantandoci “ninna nanne” affinché ci addormentassimo ed il giorno dopo fosse tutto risolto, solo grazie ad una semplice canzone ed una bella dormita?
È mai capitato di riportare alla mente ,all’improvviso, un odore che rimandasse alla nostra infanzia? A volte basta risentire anche solo un profumo che ci faccia ricordare un bel momento per stare meglio, ed allora desideriamo ardentemente di poterlo racchiudere in qualcosa ” Ne farei una candela se riuscissi a trovarlo” e fare in modo che chiunque lo riconosca o lo apprezzi, dimenticandoci, forse, che solo chi ha condiviso parte della nostra vita può concepire il valore affettivo legato, in questo caso, ad un profumo. Proprio questo è in grado di farci ricordare quanto la vita di un tempo fosse incredibilmente più semplice e leggera, con preoccupazioni inferiori e meno delusioni: “diventare grandi” comporta il sovraccarico di compiti che richiedono grande responsabilità, abile organizzazione e tempo: abbiamo finito di giocare, è ora di costruire la nostra vita.

Da piccoli sognavamo di salire a bordo di un’astronave, o qualsiasi altro mezzo, per andare via, scappare in un altro paese, pianeta o universo. Un tempo immaginavamo una vita prosperosa e sorridente, una di quelle con poche delusioni e minime preoccupazioni; poco era impossibile, ma ora non basta più chiudere gli occhi per un paio di ore, non bastano i racconti dei nonni e le canzoni della mamma per far sì che torni tutto a posto. Lasciamo, quindi, che l’ansia, ed una società che ci intrappola con le sue convenzioni e popolata di persone che ci impongono dei canoni, prendano il controllo della nostra vita.
Vorremmo davvero tornare ai bei vecchi tempi, addormentarci con nostra madre che canta e svegliarci il giorno dopo come se nulla fosse.

Continua a leggere
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ATTUALITA'

CHE BRUTTO AMBIENTE/Le farfalle tornano a volare

Pubblicato

il

 

A novembre scorso avevamo pubblicato un articolo dove si parlava del fatto che ha sconvolto l’accademia di ginnastica di Desio: Nina Corradini, Anna Basta e Giulia Galtarossa, ginnaste che hanno fatto parte della Nazionale in tempi diversi, avevano denunciato i comportamenti delle loro allenatrici nei loro confronti. Il tribunale sportivo si è attivato dando via all’iter per il processo.

Emanuela Maccarani, allenatrice della nazionale, e Olga Tishina, sua assistente, hanno partecipato alla  prima udienza che si è tenuta il 24 marzo in un hotel di Roma che si è poi aggiornata in una seconda il 12 maggio, questa volta a Milano. Durante quest’ultima sono state ascoltate cinque tesserate tra cui Anna Basta, alla quale si è contrapposta la compagna di squadra Agnese Duranti.

L’accusa

Infatti la prima ha ribadito la sua opinione sui metodi disumani della Maccarani, raccontando quello che quasi nessuno sa della vita in Accademia. “Dopo colazione, arrivavamo in palestra e ci mettevamo in fila nude.  Quando Olga ci pesava, arrivavano commenti anche solo per aumenti di 3 o 4 etti. ‘Il bambino cresce? Non ti vergogni?’ venivamo richiamate ad alta voce. O ‘Cosa stai facendo? Ti rendi conto?”  Tra le ragazze c’era anche chi, magari per non essere ripresa si toglieva anche le forcine.

Questo trattamento non era riservato a tutte, però. Secondo la Basta c’era infatti una grande disparità di trattamento, quasi prendendo di mira alcune ragazze- la ginnasta ricorda Nina Corradini tra le altre.

La difesa

Agnese,che ha testimoniato per prima, ha invece difeso l’allenatrice. “E’ un ambiente per quanto mi riguarda sempre sereno, consono per fare lavoro di alto livello.” Spiega. “Ricordo dei momenti più pesanti di altri durante gli allenamenti, ma ritengo che a volte sia anche opportuno creare dei momenti più difficili. Non ricordo aggressioni fisiche o verbali”. Racconta però anche di certe situazioni dove l’allenatrice se la prendeva con loro con frasi o insulti, ma dà la colpa alle situazioni stressanti prima delle esibizioni o di fronte a errori commessi più volte. Esclude che le istruttrici prendessero di mira certe ragazze più che altre, ma ammette di aver assistito a correzioni personali, citando la compagna Beatrice Tornatore. ” È capitato sentire l’allenatrice rivolgerle frasi come ‘testa di c…’ o ‘se fai male l’esercizio ti tiro una sberla’, ma ricordo anche il contesto non aggressivo in cui avveniva. Beatrice lo percepiva in modo diverso, era molto insicura”.

Il problema

La Duranti ha involontariamente centrato uno dei punti cruciali di questa faccenda: la sensibilità.

Se da un lato può anche starci lo scherzo o la presa in giro, per quanto pesanti e inappropriate possano essere, è necessario considerare la sensibilità delle ragazze. Non è detto che se un paio di ginnaste vedono gli insulti come una sciocchezza o un gioco tutte la pensano così. Molte delle allieve dell’Accademia sono anche molto giovani e magari già insicure di sé, si preoccupano del loro aspetto e del loro peso, indipendentemente dallo sport praticato.

Se inoltre si aggiungono le umiliazioni dell’allenatrice, che dovrebbe essere una figura di riferimento, è normale che le ragazze si sentano in soggezione e cerchino di accontentare le allenatrici a discapito della loro salute, fisica e mentale

“Già tutto questo sta incidendo notevolmente sulla tranquillità del lavoro che credo io e lo staff siamo riusciti con grande professionalità a portare avanti. Naturalmente preoccupa il fatto di affrontare le prossime competizioni con ancora questa situazione aperta” ha detto la Maccarani, uscendo dal tribunale.

Non solo…

Non solo a Desio e non solo nella ginnastica ritmica possono accadere questi avvenimenti: l’allenatrice di ginnastica artistica di una società di Imola è stata accusata di maltrattamenti ai danni di quattro allieve, anche gli Stati Uniti sono stati travolti da diversi scandali, primo tra tutti quello dell’osteopata della nazionale di ginnastica artistica Larry Nassar condannato per abusi sessuali su oltre 500 atlete, a Treviso l’allenatrice Moira Ferrari è stata rinviata a giudizio per aver dato uno schiaffo a una ginnasta di 8 anni e a Brescia la procura sta indagando su diversi casi di violenze verbali.

La Maccarani e la Tishina rischiano diverse sanzioni: si va dalla semplice ammonizione, alla sospensione fino a 2 anni, fino alla radiazione, ma sapremo di più dopo le nuove udienze che cominceranno a Ottobre.

 

 

 

 

Continua a leggere

ATTUALITA'

LA GUERRA DE UCRANIA

Pubblicato

il

 

Los alumnos que han participado este curso en el programa Erasmus y el coordinador del programa, el gran Enrique Caballero, comparten mantel (o al menos mesa) con Ángel Gómez y Alejandro González Terriza y charlan sobre la guerra en Ucrania y sus muchos afluentes y derivados: el paso de una mentalidad general pacifista a una belicista, las consecuencias actuales en nuestra economía, las terribles que podría tener el uso de armas nucleares y el precedente de las múltiples guerras que han venido produciéndose desde el final de la Segunda Guerra Mundial, como la guerra fría, las guerras de Corea y Vietnam, la guerra de Afganistán, la guerra entre Irán e Irak y la guerra del Golfo.

Al final del programa, los alumnos comentan también su experiencia positiva en los países donde han estado de intercambio, como Grecia y Rumanía.

Intervienen Miguel Martínez y Alejandro González Barbero (alumnos de 4º de ESO), Ana Miranda y Asiel Sierra (1º de Bachillerato) y Gabriel González y Sergio Morales (2º de Bachillerato).

Abrimos con Black Sabbath (War Pigs, 1970) y cerramos con Sting (Russians, 1985).

Podéis clicar en el siguiente enlace para acceder al audio en la web de nuestra radio.

https://radioedu.educarex.es/radioelcandil/2023/05/14/la-guerra-en-ucrania/

 

Continua a leggere

ATTUALITA'

PAROLE E VIOLENZA/A cosa porta la brutalità

Pubblicato

il

Secondo l’ONU, la violenza è “qualsiasi atto che provoca, o può provocare, danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violanza, la coercizione e la deprivazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che privata”.

Che cos’è la violenza? 

Con l’espressione violenza di genere si indicano tutte le forme di violenza da quelle psicologiche e fisiche, a quelle sessuali, dagli atti persecutori del cosiddetto stalking allo stupro, fino ai femminicidi. Quest’ultimo può essere causato per discriminazione di sesso o per gelosia.

Un triste fatto riguardo alla violenza è accaduto alla ventitrenne di Genova Giulia Donato. Si tratta di un omicidio, avvenuto nel quartiere di Pontedecimo: una guardia giurata di 32 anni, Andrea Incorvaia, ha sparato alla fidanzata Giulia, togliendole la vita. La giovane frequentava l’uomo da circa un anno. Si pensa che la causa dell’omicidio sia la forte gelosia che provava l’uomo.

E i dati in Italia? 

Sono già 59 gli omicidi che sono stati registrati dall’inizio del 2023, con 31 vittime donne di cui 11 hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex. Uomini che non accettano un “basta” o che non accettano che la donna possa decidere quando e come lasciarli. Non si tratta di fenomeni rari, ma di eventi che ormai sono all’ordine del giorno su giornali, telegiornali e radio e che si verificano in modo allarmante ogni anno.

e secondo la costituzione italiana? 

Secondo l’articolo numero 13 della nostra costituzione:”La libertà personale è inviolabile.
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.” La libertà di un individuo è intoccabile e ancora di più decidere di mettere fine alla vita di una persona. Non si può obbligare una persona a rimanere come un detenuto in carcere a casa sua o a casa di un familiare, di un amico o del fidanzato. Solo lo stato giudiziario, può decidere della vita civile di un individuo, in base al reato subito. Sempre tenendo conto del rispetto dei valori umani. Come viene detto nell’articolo 2 della costituzione, lo stato riconosce e garantisce tutti i diritti dell’uomo, anche se molto spesso vengono violati.

Continua a leggere

Trending