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ATTUALITA'

Intervista/ Sii come Bill, sii come Andrea!

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– di Camilla Podini

Intuizione, ironia e semplicità. Ecco gli ingredienti essenziali del nuovo fenomeno dei social, che diverte adolescenti e adulti descrivendo la società grazie a simpatiche vignette. Il protagonista in ogni immagine vive avventure e situazioni quotidiane, che ci permettono di immedesimarci facilmente in lui. Bill è tutti noi, ma Bill è soprattutto Andrea.
Andrea Nuzzo è un giovanissimo ragazzo di Roma, ideatore di Sii Come Bill e amministratore della pagina Facebook (che conta più di 700.000 likes), che è pronto a svelarci qualche segreto.
Come è nato Bill e come hai sviluppato questa idea?
L’idea per la pagina mi è nata intorno a metà dicembre, poco dopo l’uscita del VII capitolo di “Star Wars”. Infatti, girando su un sito americano chiamato “Reddit” mi sono imbattuto in un’immagine che prendeva come esempio un personaggio perché andava a vedere il film senza spoilerare a nessuno il finale. A quel punto mi sono chiesto: perché non dedicare un’intera pagina Facebook ad un personaggio inventato da prendere come esempio in svariate situazioni, riguardanti sia i social che la vita reale? Così la notte tra il 22 e il 23 dicembre 2015 ho deciso per gioco di creare “Sii come Bill” e solo pochi giorni dopo mi sono accorto della portata virale che aveva il personaggio.

Seguendo la tua pagina, una domanda nasce spontanea: cosa ispira ogni vignetta?
Il primo mese dopo la creazione della pagina quasi non avevo bisogno di ispirazione, infatti avevo già molte idee pronte grazie ai vari atteggiamenti discutibili adottati dalle persone e arrivavo addirittura a pubblicare 7-8 vignette al giorno. Dopo un po’ però ho dovuto necessariamente diminuire la frequenza dei post e anche studiarne meglio il contenuto, infatti ora come ora per produrre qualche vignetta di successo devo avere una sorta di ispirazione che può venirmi in qualsiasi momento della giornata, magari facendo attenzione ai comportamenti che a me e molti altri danno fastidio di alcune persone.
Per fortuna ci sono due cose che mi aiutano molto nella creazione dei contenuti della pagina: gli eventi di attualità che spesso e volentieri critico in modo ironico (senza mai offendere o insultare nessuno ovviamente) e i suggerimenti che mi inviano i fan, sia tramite messaggio che sul gruppo “Aspiranti Bill”.

Dietro questo successo si nascondono fantasia, genialità e tenacia, caratteristiche comuni a molti giovani italiani che, nonostante le loro brillanti intuizioni e la loro determinazione, non riescono ad ottenere un riconoscimento o a crearsi un futuro. Cosa ti senti di dire ai ragazzi come te con idee e progetti in questo difficile periodo che non permette loro di emergere?
Il primo consiglio che mi sento di dare a tutti i ragazzi che possiedono un minimo di spirito di intraprendenza è essere originali e cercare sempre di essere coerenti con la propria scelta. L’originalità è fondamentale e quasi indispensabile per riuscire ad emergere dalla massa, invece la coerenza è importante per far abituare i primi fan ad un qualcosa di stabile e logico. Infine aggiungerei un suggerimento importantissimo anche se, detto così, può sembrare banale: cercare sempre di proseguire e credere nel progetto intrapreso senza badare ai soliti “criticoni”. Anzi, quest’ultimi possono rivelarsi anche utili: si può crescere anche assecondandoli e facendo autoironia senza mettersi mai contro nessuno (io mi sono comportato così nei confronti delle pagine che criticavano il personaggio di Bill e ha funzionato). Se si riesce a gestire il tutto al meglio, prima o poi si riusciranno a raccogliere sicuramente i primi frutti.

Ora che vieni preso ad esempio, senti una sorta di responsabilità? In che modo è cambiata la tua vita?
Senza dubbio il peso dei numerosi fan sulla pagina si fa sentire molto dal punto di vista della responsabilità: spesso sono quasi maniacale nella creazione delle vignette e, vista l’enorme portata mediatica, cerco il più possibile di lanciare messaggi corretti senza mai sviare troppo dagli ideali del personaggio di Bill. Questo però può venire meno con le vignette un po’ più umoristiche che ogni tanto faccio per dare un minimo di varietà alla pagina e non farla sembrare troppo ripetitiva.
Per quanto riguarda la vita non so se posso dire che mi sia cambiata, sicuramente però “Sii come Bill” occupa molte ore della mia giornata, tanto che ora stare sui social network è diventato un lavoro. Indubbiamente la cosa che mi ha fatto più piacere è l’aver conosciuto persone e luoghi nuovi, e soprattutto l’aver fatto nuove esperienze, come conferenze o raduni a cui mi hanno invitato.

Dalle parole di Andrea traspaiono umiltà e semplicità, riflesse all’interno degli sketch del suo alter ego Bill, e segreti per conquistare il pubblico e il successo.

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ATTUALITA'

MALASANITÀ/Il dramma del neonato morto al Pertini

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L’otto gennaio di quest’anno, al ospedale Pertini di Roma un neonato è morto soffocato quando la madre che lo stava allattando si addormenta.

Successivamente la procura ha aperto un fascicolo: “omicidio colposo”.

Intanto però la notizia si diffonde, e il padre del neonato racconta al Messaggero di come la donna fosse sfinita e priva di energie dopo ben 17 ore di travaglio.

La moglie aveva più volte chiesto ai responsabili del reparto di portare il neonato al nido del ospedale per poter riposare, anche solo per qualche ora.

Ma il permesso le era sempre stato negato.

Nei giorni successivi il fatto ha scatenato un accesso dibattito riguardante le procedure post-parto degli ospedali.

Infatti, negli ospedali solitamente è previsto il cosiddetto “rooming-in”, ovvero il neonato subito dopo il parto, viene tenuto nella stessa stanza della madre anziché in una camera in comune con altri neonati.

A questa pratica però, dovrebbe essere sempre proposta un alternativa cioè la gestione dei neonati da parte del Asilo del ospedale, fino al termine della permanenza.

Questa seconda opportunità non viene sempre tenuta in considerazione, e centinaia di donne nei giorni scorsi hanno raccontato la loro esperienza denunciando che la possibilità di usufruire del nido ospedaliero sia stata loro  negata.

Le domande che ci si pongono in questi casi sono molteplici: Cosa sarebbe accaduto se questa donna avesse potuto riposare per qualche ora? O anche solo sé qualcuno avesse avuto cura si sorvegliarla e assisterla? La pratica di rooming-in vale per qualsiasi situazione? È  davvero la scelta più adeguata?

Il drammatico evento che ha portato  il decesso del neonato di Roma dovrebbe stimolare le coscienze e una azione diretta delle istituzioni per tutelare maggiormente la salute delle donne dopo il parto.

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DALL'EUROPA

MODA/Un italiano al timone di Luis Vuitton

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Pietro Beccari è il nuovo amministratore delegato e presidente di Louis Vuitton. Un italiano, dunque, guiderà la marca francese di lusso più nota al mondo fondata da Bernard Arnault. Beccari succederà a Michael Burke. Mentre alla guida di Dior andrà Delphine Arnault, figlia primogenita dell’imprenditore attualmente “uomo più ricco del mondo” secondo Forbes. Un cambio ai vertici che era nell’aria e attendeva solo la conferma ufficiale. Questo è forse il primo dei molti i cambiamenti che attendono il mondo della moda per questo 2023, nel management come nelle direzioni creative.

Pietro Beccari, parmense classe 1967, ha iniziato il suo percorso professionale nel settore marketing di Benckiser (Italia) e Parmalat (Usa), per poi passare alla direzione generale di Henkel in Germania, dove ha ricoperto il ruolo di vicepresidente della divisione Haircare.

Nel 2006 è entrato in LVMH in qualità di vicepresidente esecutivo marketing e comunicazione per Louis Vuitton, prima di diventare Presidente e ceo di Fendi nel 2012. Da febbraio 2018 è presidente e ceo di Christian Dior Couture, oltre che membro del comitato esecutivo di LVMH.

“Pietro Beccari”, ha commentato Bernard Arnault, fondatore e CEO di LVMH: “ha svolto un lavoro eccezionale in Christian Dior negli ultimi cinque anni. La sua leadership ha accelerato il fascino e il successo di questa iconica Maison. I valori di eleganza di Monsieur Dior e il suo spirito innovativo hanno ricevuto una nuova intensità, supportata da designer di grande talento. La reinvenzione della storica boutique al 30 di Montaigne è emblematica di questo slancio. Sono certo che Pietro condurrà Louis Vuitton a un nuovo livello di successo e di desiderabilità”.

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ATTUALITA'

SCONTRO TRA TIFOSI SULLA A1/ quando la partita si “gioca” anche fuori dal campo

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Domenica otto gennaio, sulla A1, i tifosi del Napoli battezzano l’anno nuovo con le spranghe.

È l’area di servizio Badia al Pino, nei pressi di Arezzo, l’autogrill che ha dato luogo allo scontro tra gli ultrà del Napoli e quelli della Roma.

Secondo quanto riportato dalle fonti della polizia, sarebbero 80 tifosi partenopei che, con certezza, erano presenti in quel luogo al momento delle scontro con gli abitanti della capitale, e che stanno cercando di identificare.

Invece, quattro sarebbero i tifosi napoletani, di età compresa tra i 21 e i 27 anni, ad essere stati inseguiti e successivamente fermati dagli agenti di polizia, intenti a forzare un posto di blocco a Genova Nervi. Nel loro bagagliaio erano presenti delle mazze.

 

La ricostruzione dei fatti:

Secondo i dati riportati, i tifosi napoletani diretti a Genova, che si sono fermati nell’area di servizio che ha ospitato lo scontro, sarebbero stati circa 350. A intervenire subito sul luogo è stato il personale delle forze di polizia di Arezzo, che ha impedito che la situazione, già critica di per sé, si aggravasse in modo precipitoso. Il corpo di polizia avrebbe, infatti, fermato in tempo il transito di tifosi romanisti i quali, si era appreso, che fossero diretti nello stesso itinerario, per raggiungere lo stadio San Siro di Milano(per lo scontro con il Milan).

Ad aggiungersi a quelli provenienti da Arezzo, sarebbero stati altri agenti, diretti da Arno.

I tifosi della Roma in transito raccontano del loro viaggio verso Milano: una volta nei pressi di Genova, entrati a conoscenza della presenza dei partenopei nelle vicinanze, la marcia sarebbe rallentata, fino a fermarsi all’area di sosta. Proprio in questo luogo, una parte dei tifosi campani, posizionatosi lungo la recinzione, ha iniziato a scagliare oggetti contro le autovetture degli avversari.

Immediatamente, entrambi gli esponenti delle tifoserie si sono trasferiti verso l’uscita dell’area di sosta, dove i lanci di oggetti, quali bottiglie, coltelli, spranghe, fumogeni e non solo, sono continuati per brevi attimi; proprio in questo momento, un tifoso romanista sarebbe rimasto ferito da un’arma da taglio risultando in codice giallo.

In seguito all’accaduto, i tifosi romanisti sarebbero poi ripartiti dopo poco tempo, mentre i napoletani scortati dalle forze di polizia fino alla Stadio Luigi Ferraris di Genova, dove si é tenuto il match Sampdoria-Napoli.

In direzione nord, l’autostrada é rimasta chiusa per circa cinquanta minuti.

Quanto accaduto non risulta essere un fatto eccezionale. Gli scontri tra squadre avversarie, scaturiti dal desiderio di vendetta, o da semplice smania di violenza, avvengono, purtroppo, in modo molto frequente; esattamente come furti e atti vandalici nelle aree di servizio.

E allora diventa inevitabile domandarsi: è lecito che il tifo si trasformi in delinquenza?

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