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ATTUALITA'

#iPartitidelLunedì – Forza Italia

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Di Alice Cocurullo

– Forza Italia (FI) è il terzo partito politico italiano ed il primo di (centro) destra. Detiene 50 seggi alla Camera, 42 al Senato, 12 al Parlamento Europeo – nel Partito Popolare Europeo – e 12 nei Consigli Regionali.

Il pre-Forza Italia

Una formazione omonima e con lo stesso simbolo fu attiva dal 1994 al 2009, ma il partito vero e proprio venne fondato il 16 novembre 2013, a seguito della scissione del Popolo della Libertà. Angelino Alfano e i suoi seguaci aderirono al Nuovo Centrodestra.

Ideologie

Forza Italia è il più grande partito di centro-destra e segue le ideologie di conservatorismo liberale, cristianesimo democratico, e liberalismo.

Elezioni 2013 e prime opposizioni

Alle elezioni regionali in Trentino-Alto Adige del 27 ottobre, a Bolzano la lista raccolse solo il 2,5% dei consensi. A Trento, Giacomo Bezzi ottenne il 4,42%; il centro-destra conquistò 4 seggi. Alle regionali in Basilicata di novembre, Marcello Pittella del Popolo della Libertà ottenne il 12,27% pari a 29 mila voti e premesse di far eleggere solamente 2 consiglieri. Il 26 novembre 2013 il Governo pose la fiducia sulla legge di stabilità attraverso un emendamento che comprendeva le modifiche della commissione bilancio del Senato. Forza Italia votò NO per la finanziaria e l’uscita della maggioranza del Governo Letta.

La riorganizzazione ed i problemi finanziari del 2014

Il 2 gennaio 2014 Berlusconi nominò i primi segretari regionali e annunciò gli “stati generali” del partito per 24 giorni dopo. Il 18 gennaio, Silvio Berlusconi e Matteo Renzi si incontrarono per discutere sulla legge elettorale e sulle riforme istituzionali. Forza Italia rimarrà sempre in stato di opposizione a Renzi. Il partito venne progressivamente depauperato del proprio finanziamento pubblico, tanto che da maggio, si trovò in una situazione di grande crisi finanziaria. Berlusconi si vide obbligato a sollecitare i propri iscritti a divenire sostenitori e/o finanziatori del partito. I debiti ammontavano a circa 94 milioni di euro ed era diventato impossibile pagare gli stipendi dei membri di partito.

La missione azzurra

Ad inizio anno cominciò la “Missione Azzurra”: una delegazione di 200 volontari che partì da Roma per raggiungere i territori non sufficientemente coperti da rete internet, in modo da incentivare l’apertura di nuovi club.

Elezioni 2014

Alle elezioni regionali in Sardegna del 16 febbraio 2014, Forza Italia ricandidò Ugo Cappellacci, sconfitto da un 42,4%. Il partitpo ottenne però il 18,52% e poté eleggere 10 consiglieri. Alle elezioni europee del 2014 il partito risultò essere la terza lista nazionale con 4.614.364 voti, pari al 16.81%. Conquistò dunque 13 seggi all’europarlamento. Alle contemporanee elezioni regionali in Piemonte, Pichetto, sostenuto anche da Lega Nord, perse con il 22%. Il partito ottenne però il 15,57% di consensi e 6 seggi. In Abruzzo, il presidente uscente Chiodi venne sconfitto con il 29,2%. Forza Italia ottenne il 16,67% di consensi e 4 consiglieri. Al primo turno di amministrative in 28 capoluoghi, 9 città vennero assegnate al centro-sinistra e 2 al centro-destra (confermandosi ad Ascoli Piceno e a Tortoli). Al secondo turno si confermò a Teramo e vinse a Foggia; per la prima volta vinse anche a Perugia ed Urbino – storicamente di sinistra. Alle regionali anticipate del 23 novembre 2014, in Emilia-Romagna Forza Italia sostenne il leghista Alan Fabbri, sconfitto. In Calabria (la quale giunta uscente era di centro-destra) si impose il centro-sinistra, Mario Oliverio. Forza Italia ottenne il 12,2% dei consensi e 5 consiglieri.

Forza Nuova nel governo Mattarella

Dopo le dimissioni del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il partito pensò ai nomi da proporre come successori al Colle, ma Renzi annunciò la proposta di Sergio Mattarella (ponendo a fine il Patto del Nazareno: accordo politico fra il segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, ed il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, interessati a procedere a una serie di riforme fra cui la trasformazione del Senato in “Camera delle autonomie” a base di maggioranza e l’approvazione di una nuova legge elettorale).Il 4 febbraio 2015 Berlusconi respinse le dimissioni dei vertici del partito, chieste dai dissidenti. Il 21 febbraio Raffaele Fitto (uno dei dissidenti) ed i forzisti a lui vicini lanciarono la corrente dei “Ricostruttori”. Il 31 marzo 2015 i senatori Sandro Bondi e Manuela Repetti lasciarono il partito aderendo ai Ricostruttori.

Elezioni 2015

Alle elezioni regionali in Veneto si confermò il presidente uscente leghista Luca Zaia col 50,0% contro il 22,7% del centrosinistra. Forza Italia raggiunse il suo risultato peggiore: 5,9% di consensi e elesse solo 3 consiglieri. In Liguria Giovanni Toti vinse con il 34,4%. FI ottenne il 12,6% e tre seggi. In Toscana la lista raccolse l’8,5% ed elesse un solo consigliere. Nelle Marche, FI sostenne, assieme all’NCD, il presidente uscente Gian Mario Spacca, eletto nel 2005 e 2010 con il centrosinistra e non ricandidato dalla sua coalizione per un terzo mandato. Spacca arrivò quarto e Forza Italia ottenne il 9,4% e 2 consiglieri. In Umbria Forza Italia raccolse l’8,5% ed elesse un consigliere. In Campania il partito raccolse il 17,8% dei consensi ed elesse 7 consiglieri. In Puglia la lista azzurra ottenne l’11,3% e 5 seggi. In generale il partito perse un enorme numero di voti, diventando il secondo – dopo la Lega – a livello di consensi in lista. Alle contemporanee elezioni comunali, tra primo e secondo turno, il centro-destra si confermò a Chieti,Vibo Valentia, Andria e Rovigo, e vinse i comuni di Matera, Arezzo e Venezia, precedentemente di centrosinistra.

La scissione dei Riformisti, nascita dell’Ala  e nuove adesioni

Il 3 giugno 2015, nacque al Senato il gruppo parlamentare dei Conservatori, Riformisti italiani comandato da Raffaele Fitto e rappresentato da 12 parlamentari. Ciò segnò la definitiva scissione dal Partito a causa delle contraddizioni tra i Riformisti e Berlusconi. Dall’estate del 2015, nunzia De Girolamo, ex Ministro delle politiche agricole, alimentarie forestali del Governo Letta, nonché ex capogruppo del Nuovo Centrodestra alla Camera dei Deputati, massimiliano Salini (NCD), 120 amministratori NCD, i deputati nazionali Francantonio Genovese e Maria Tindara Gullo e il deputato regionale siciliano Francesco Rinaldi (tutti ex PD), Adriana Poli Bortone (Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale), tutti reduci da altri partiti, li abbndonarono per aderire a FI. Ciò nonostante, rispettivamente il 16 bmarzo e il 18 maggio, i deputati Guglielmo Picchi e Giuseppina Castiello, abbandonarono Forza Italia per Lega Nord.

Elezioni 2016

al primo turno della tornata generale del 5 giugno il centro-destra si riconfermò solamente a Cosenza. Il 19 giugno, Forza Italia conquistò solo Trieste, mentre il centro-destra a Savona, Pordenone, Grosseto, Benevento, Olbia, Novara, Isernia e Brindisi. Con la vittoria di Varese e la riconferma di Milano, il centrosinistra si trovò per la prima volta al governo di tutti e 12 i capoluoghi di provincia lombardi. Al Referendum Costituzionale del 4 dicembre 2016, Forza Italia si schierò per il No.

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MALASANITÀ/Il dramma del neonato morto al Pertini

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L’otto gennaio di quest’anno, al ospedale Pertini di Roma un neonato è morto soffocato quando la madre che lo stava allattando si addormenta.

Successivamente la procura ha aperto un fascicolo: “omicidio colposo”.

Intanto però la notizia si diffonde, e il padre del neonato racconta al Messaggero di come la donna fosse sfinita e priva di energie dopo ben 17 ore di travaglio.

La moglie aveva più volte chiesto ai responsabili del reparto di portare il neonato al nido del ospedale per poter riposare, anche solo per qualche ora.

Ma il permesso le era sempre stato negato.

Nei giorni successivi il fatto ha scatenato un accesso dibattito riguardante le procedure post-parto degli ospedali.

Infatti, negli ospedali solitamente è previsto il cosiddetto “rooming-in”, ovvero il neonato subito dopo il parto, viene tenuto nella stessa stanza della madre anziché in una camera in comune con altri neonati.

A questa pratica però, dovrebbe essere sempre proposta un alternativa cioè la gestione dei neonati da parte del Asilo del ospedale, fino al termine della permanenza.

Questa seconda opportunità non viene sempre tenuta in considerazione, e centinaia di donne nei giorni scorsi hanno raccontato la loro esperienza denunciando che la possibilità di usufruire del nido ospedaliero sia stata loro  negata.

Le domande che ci si pongono in questi casi sono molteplici: Cosa sarebbe accaduto se questa donna avesse potuto riposare per qualche ora? O anche solo sé qualcuno avesse avuto cura si sorvegliarla e assisterla? La pratica di rooming-in vale per qualsiasi situazione? È  davvero la scelta più adeguata?

Il drammatico evento che ha portato  il decesso del neonato di Roma dovrebbe stimolare le coscienze e una azione diretta delle istituzioni per tutelare maggiormente la salute delle donne dopo il parto.

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DALL'EUROPA

MODA/Un italiano al timone di Luis Vuitton

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Pietro Beccari è il nuovo amministratore delegato e presidente di Louis Vuitton. Un italiano, dunque, guiderà la marca francese di lusso più nota al mondo fondata da Bernard Arnault. Beccari succederà a Michael Burke. Mentre alla guida di Dior andrà Delphine Arnault, figlia primogenita dell’imprenditore attualmente “uomo più ricco del mondo” secondo Forbes. Un cambio ai vertici che era nell’aria e attendeva solo la conferma ufficiale. Questo è forse il primo dei molti i cambiamenti che attendono il mondo della moda per questo 2023, nel management come nelle direzioni creative.

Pietro Beccari, parmense classe 1967, ha iniziato il suo percorso professionale nel settore marketing di Benckiser (Italia) e Parmalat (Usa), per poi passare alla direzione generale di Henkel in Germania, dove ha ricoperto il ruolo di vicepresidente della divisione Haircare.

Nel 2006 è entrato in LVMH in qualità di vicepresidente esecutivo marketing e comunicazione per Louis Vuitton, prima di diventare Presidente e ceo di Fendi nel 2012. Da febbraio 2018 è presidente e ceo di Christian Dior Couture, oltre che membro del comitato esecutivo di LVMH.

“Pietro Beccari”, ha commentato Bernard Arnault, fondatore e CEO di LVMH: “ha svolto un lavoro eccezionale in Christian Dior negli ultimi cinque anni. La sua leadership ha accelerato il fascino e il successo di questa iconica Maison. I valori di eleganza di Monsieur Dior e il suo spirito innovativo hanno ricevuto una nuova intensità, supportata da designer di grande talento. La reinvenzione della storica boutique al 30 di Montaigne è emblematica di questo slancio. Sono certo che Pietro condurrà Louis Vuitton a un nuovo livello di successo e di desiderabilità”.

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ATTUALITA'

SCONTRO TRA TIFOSI SULLA A1/ quando la partita si “gioca” anche fuori dal campo

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Domenica otto gennaio, sulla A1, i tifosi del Napoli battezzano l’anno nuovo con le spranghe.

È l’area di servizio Badia al Pino, nei pressi di Arezzo, l’autogrill che ha dato luogo allo scontro tra gli ultrà del Napoli e quelli della Roma.

Secondo quanto riportato dalle fonti della polizia, sarebbero 80 tifosi partenopei che, con certezza, erano presenti in quel luogo al momento delle scontro con gli abitanti della capitale, e che stanno cercando di identificare.

Invece, quattro sarebbero i tifosi napoletani, di età compresa tra i 21 e i 27 anni, ad essere stati inseguiti e successivamente fermati dagli agenti di polizia, intenti a forzare un posto di blocco a Genova Nervi. Nel loro bagagliaio erano presenti delle mazze.

 

La ricostruzione dei fatti:

Secondo i dati riportati, i tifosi napoletani diretti a Genova, che si sono fermati nell’area di servizio che ha ospitato lo scontro, sarebbero stati circa 350. A intervenire subito sul luogo è stato il personale delle forze di polizia di Arezzo, che ha impedito che la situazione, già critica di per sé, si aggravasse in modo precipitoso. Il corpo di polizia avrebbe, infatti, fermato in tempo il transito di tifosi romanisti i quali, si era appreso, che fossero diretti nello stesso itinerario, per raggiungere lo stadio San Siro di Milano(per lo scontro con il Milan).

Ad aggiungersi a quelli provenienti da Arezzo, sarebbero stati altri agenti, diretti da Arno.

I tifosi della Roma in transito raccontano del loro viaggio verso Milano: una volta nei pressi di Genova, entrati a conoscenza della presenza dei partenopei nelle vicinanze, la marcia sarebbe rallentata, fino a fermarsi all’area di sosta. Proprio in questo luogo, una parte dei tifosi campani, posizionatosi lungo la recinzione, ha iniziato a scagliare oggetti contro le autovetture degli avversari.

Immediatamente, entrambi gli esponenti delle tifoserie si sono trasferiti verso l’uscita dell’area di sosta, dove i lanci di oggetti, quali bottiglie, coltelli, spranghe, fumogeni e non solo, sono continuati per brevi attimi; proprio in questo momento, un tifoso romanista sarebbe rimasto ferito da un’arma da taglio risultando in codice giallo.

In seguito all’accaduto, i tifosi romanisti sarebbero poi ripartiti dopo poco tempo, mentre i napoletani scortati dalle forze di polizia fino alla Stadio Luigi Ferraris di Genova, dove si é tenuto il match Sampdoria-Napoli.

In direzione nord, l’autostrada é rimasta chiusa per circa cinquanta minuti.

Quanto accaduto non risulta essere un fatto eccezionale. Gli scontri tra squadre avversarie, scaturiti dal desiderio di vendetta, o da semplice smania di violenza, avvengono, purtroppo, in modo molto frequente; esattamente come furti e atti vandalici nelle aree di servizio.

E allora diventa inevitabile domandarsi: è lecito che il tifo si trasformi in delinquenza?

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