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LA REALTA'

Juve-Napoli, niente di definitivo

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di Claudia Demontis

La vita, a volte, va così: quando pensi di aver accettato la mediocrità dell’esistenza, attraverso la creazione di un equilibrio tra alti a bassi, rimani fregato dalle più piccole cavolate, quelle per le quali non avremmo scommesso niente.
È così che la capolista del Campionato di calcio di Serie A è stata ingannata: il primo tempo è stato caratterizzato da un forte equilibrio in campo tra Juventus e Napoli, dovuto a una grande tensione prodotta dall’importanza della partita, le due squadre sono state chiuse avendo paura di commettere un errore che avrebbe potuto costare il campionato. La prima parte del secondo tempo sembra la copia del primo, così  l’allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri, volendo conquistare i tre punti del sorpasso decide di schierare  in attacco l’ex bomber del Sassulo, Simone Zaza,  dopo ben 88 minuti di “equilibrio” tra Juventus e Napoli, ecco che la scelta del commissario tecnico bianco-nero ha i suoi frutti, l’attaccante juventino segna . Quasi l’intero stadio si alza ed esulta quando quel giocatore, Zaza, diventa l’artefice del goal del riscatto. Spiccano le presenze in campo, oltre quella dell’artefice del gol, anche il centrocampista tedesco Khedira, instancabile è su quasi tutti i palloni importante sia in fase offensiva che in quella difensiva, da citare anche tutta la difesa della Juventus che una volta di più conferma la sua efficacia, anche contro squadre importanti. La squadra azzurra viene colpita ed affondata da un calcio dopo quasi 90 minuti di gioco, i partenopei crollano sui divani e fermano i propri canti dopo ben 8 vittorie consecutive precedenti. Il Napoli perde oggi ma, talvolta, abbiamo bisogno di cadere e ritoccare nuovamente il fondo per aspirare maggiormente alla gloria. La Juventus vince ma, nonostante le 15 vittorie, non deve dimenticare come ci si senta nel crollare, poiché è una cosa che accade sempre quando meno ce lo aspettiamo.

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NIGERIA/Quando lo sport si trasforma in guerra

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Un anno come questo, autore di catastrofi impensabili, non si lascia sfuggire proprio niente: la rabbia spesso è causa di tremendi mali. In un clima dove vittime e perdite non mancano a causa della guerra, ne sopraggiungono altre per tragedie sempre più strazianti. Nigeria, 29 Marzo 2022, con l’eliminazione dai mondiali della squadra nigeriana, in campo scendono i tifosi: infuriati per il pareggio (fatale per l’esclusione dal campionato) gli spettatori hanno trasformato lo stadio in un campo di battaglia. Una partita pareggiata 1-1 con il Ghana ha portato al fallimento della qualificazone al Mondiale in Qatar. Tragedie come questa non dovrebbero nemmeno esistere, eppure sono più attuali di quanto crediamo.

In un clima di scompiglio, rabbia e ribellione da parte dei tifosi, un medico addetto ai controlli antidoping dei giocatori è stato aggredito e ucciso. Non si conosce ancora con certezza la dimanica, ma una cosa si sa per certo: allo stadio nazionale di Abuja è scopppiato il caos. Una rabbia confusa, priva di fondamenti, sfogata su persone e oggetti, ha portato anche a questo: una luce in meno nel mondo dello sport. Anche i tentativi di rianimare la vittima, dopo essere stata percossa e calpestata violentemente dalla folla, sono stati inutili.

Così scompare un uomo, così si distrugge una famiglia: nello scompiglio di una semplice partita di calcio, un risultato sfavorevole ha portato alla morte di un innocente. L’uomo era stato numrose volte chiamato come medico in altri campionati e occasioni negli anni precedenti, ma a causa di persone così spregevoli non potrà prenderne più parte in futuro. Adesso il vuoto non è solo più in quello stadio, su quegli spalti e sul terreno da gioco devastato, ma anche nei cuori di chi lo conosceva.

Perde la vita Joseph Kabungo, che lascia un silenzio così profondo e triste da far riflettere anche i cuori più meschini. E’ bastata questa dimostrazione, qualche zolla di terreno strappata e panchine rovesciate, a insegnare che la guerra non esiste solo all’interno di determinati confini. Nessuno è salvo fuori dalle frontiere, perché a determinare la guerra è l’uomo stesso e i suoi istinti ingiusti, non  soldati e missili. La vera guerra è dentro l’uomo e per quanta paura possa fare, siamo i primi a ostinarci a combatterla contro gli altri. Questa tragica vicenda, per quanto brutale, è solo l’ennesima prova che la violenza è sempre causa e mai soluzione.

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MADRI LAVORATRICI/Come le donne liguri hanno affrontato il Covid

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Mancano ormai pochi giorni all’arrivo dell’estate e, con essa, di quel senso di spensieratezza e leggerezza che i mesi caldi portano con sé. Quest’anno, però, la fine della primavera preannuncia anche un definitivo abbandono delle tanto odiate norme anti-Covid.  (altro…)

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VIRUS/Cosa succederebbe se sparissero tutti?

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Nel corso dei secoli i virus sono stati responsabili di decine di milioni di morti, provocando malattie in parte ancora oggi incurabili. Quest’ultimo anno sarà ricordato per la diffusione della pandemia da Covid-19, che ha mietuto in tutto il mondo migliaia di vittime.  (altro…)

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