Fabo, l’eutanasia e noi

Di Alberto Zali

– “Ti auguro di essere libero di scegliere, fino alla fine”. Sono queste le commoventi parole che Roberto Saviano, scrittore e saggista, rivolge a Fabio Antoniani, in arte dj Fabo, per il suo quarantesimo compleanno. Fabo non vede e non riesce a muoversi da ormai due anni. La sua vera vita, quella che lui stesso si era scelto, gli è stata strappata via in un incidente stradale. Dopo mesi e mesi trascorsi a lottare fra la vita e la morte, nella speranza di trovare una terapia che potesse curarlo, Fabo ha espresso il desiderio di ricorrere all’eutanasia. Così, attraverso un video messaggio, si è rivolto al presidente Mattarella, chiedendogli un suo intervento per porre fine a quella che ha definito “una lunga notte senza fine”.

La risposta al video messaggio di Fabo arriva da Saviano che, colpito dalle sue parole, lo ha esortato a non mollare. “Auguri per il tuo coraggio. Sei sempre stato un uomo libero, sei un uomo libero” dice Saviano, che si dichiara a favore della “dolce morte”. Quelle del saggista napoletano non sono parole di compassione. Ne emerge un senso di profondo rispetto nei confronti di un uomo che ha deciso di lottare per sé stesso e per tutti coloro che si trovano nella medesima situazione.

Fabo dice di essere sempre stato un ragazzo molto vivace e un po’ ribelle. Nella vita ha fatto un po’ di tutto, dal contabile al motociclista. Ma la sua vera passione è sempre stata la musica. Ha viaggiato, ha visitato l’India dove ha lavorato come dj. Ha a lungo sognato… non ha mai smesso di sognare fino al 13 giugno 2014, il giorno in cui il suo incubo ha avuto inizio. “Non ho perso subito la speranza. In questi anni ho provato a curarmi, anche sperimentando nuove terapie, purtroppo senza risultato”. Fabo ora si sente in gabbia: non è depressione – ci dice – è piuttosto la consapevolezza di non avere vie d’uscita, se non una. E quell’unica via, al momento gli è preclusa.

È dunque giusto rendere legale l’eutanasia? Forse non c’è una risposta, un assoluto a questa domanda. La vita è il dono più prezioso che abbiamo e deve essere vissuta fino in fondo, sempre e comunque. Fabo dispone dell’affetto delle persone che ama, dell’amore della sua compagna che lo ha sempre sostenuto e che lo sosterrà sempre fino alla fine. Eppure è come se ci fosse un vuoto nel suo cuore. Non è quella la sua vita, l’esistenza per cui è nato. L’ex dj non è riuscito a trovare una risposta diversa da quella che è ora la sua ultima richiesta. Non l’ha trovata nell’affetto, nell’amore e probabilmente neppure nella fede. Ma ha continuato a lottare, prima per la sua vita e adesso per la sua morte. Non so se la pratica dell’eutanasia sia giusta o sbagliata – forse non lo è – ma non posso – nessuno di noi può – fare a meno di rispettare un uomo che, attraverso il dolore, con le sue parole, è riuscito a commuovere tutta l’Italia.