DOLORE/La nuova frontiera della Cronaca Nera

di Emanuele Canessa

– Purtroppo, noi tutti viviamo in un periodo storico nel quale la più grande fonte di informazione è la ‘Cronaca Nera’. Ogni giorno leggiamo e sentiamo di omicidi, stupri, aggressioni e suicidi, con una frequenza tale da renderci quasi ‘immuni’ a quelle che, tuttavia, sono vere e proprie tragedie.


Di recente, è uscita una notizia riguardante una ragazzina di undici anni che si è tolta la vita a causa, probabilmente, della separazione dei genitori. Questo avvenimento ha suscitato in me molta tristezza, che si è poi tramutata in un interrogatorio: com’è possibile che una bambina possa compiere il più grande atto di violenza di cui un essere umano è capace?

Quello di questa bimba mi ha smosso più di altri suicidi, poiché spesso accadono tra ragazzi intorno ai diciassette anni, età nella quale si presuppone piena capacità di sapere cosa sia giusto e cosa sbagliato. Invece, ciò non è sempre vero in età più piccole, poichè si è ancora talmente bambini da essere fortemente influenzati da ciò che accade nella comunità in cui si vive.

Dopo aver pensato tutto ciò, mi sono posto una fatidica domanda: ma se non si sentisse parlare ogni giorno di ragazzi morti suicidi, questa bambina sarebbe stata comunque capace di compiere un atto simile e di rendersene veramente conto?

Noi non possiamo dare una risposta esatta, perché il vero motivo di ciò può saperlo solo questa bambina, e certamente non si può attribuire la colpa al solo fatto che se ne parli troppo. Però, forse, tenere lontane certe notizie da un pubblico troppo giovane e inconsapevole potrebbe aiutare ad evitare tragedie a dir poco inaudibili.

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