IntoTheMusic/È giusto che i nostri bambini festeggino il Natale?

di Alberto Zali
– Politica: si infiamma il dibattito circa la possibilità di celebrare il Natale nelle scuole pubbliche. Il caso della scuola elementare che, nel Milanese, ha sostituito al Natale, rinunciando al presepe, la “festa d’inverno” ha fatto tremare conservatori e cattolici.

Una vittoria per i paladini dell’integrazione facile: la nostra é una società multiculturale e laica, siamo tolleranti verso ogni professione religiosa. È davvero così? Forse, la nuova frontiera dell’intolleranza religiosa risiede proprio nell’incapacità di accettare quelle che sono le nostre radici. La possibilità di celebrare il Natale nelle scuole elementari non vuole essere l’ennesima crociata in favore della nostra identità culturale, quanto più un tentativo di trasmettere valori sani con cui i nostri bambini possano crescere.

People help the people and if you’re home sick, give me your hand and I’ll hold it“. Sintonizziamo i nostri cuori sulla frequenza di “People help the people” di Birdy, impariamo a costruire fili di empatia che ci portino nuovamente ad emozionarci. Riaccendiamo una compassione sincera che ci porti ad accogliere chi ha bisogno di noi. Riaccendiamo una speranza che ci nutra dal profondo e ci aiuti a far brillare una luce nella più totale oscurità. Ricordiamo a chi anela a questa oscurità che essa non può vincere finché conserviamo l’attesa di un qualcosa di migliore. “E se sarai nostalgico di casa, dammi la tua mano, la afferrerò, sarò per te casa”. Il Natale ci insegna questo, a farci casa per il prossimo.

Politica: è proprio qui che stiamo sbagliando. Sottovalutiamo il Natale facendone un avvallamento delle nostre ideologie. Alziamo le nostre voci e gridiamo “BASTA” a chi vuole ridurre l’uomo ad una scelta: destra o sinistra, cristiano, mussulmano, ateo… ma in fondo cosa ci importa? Il Natale non ci chiede di credere in Dio per essere celebrato, ci prega di credere nell’uomo e nella sua bontà.

Integrazione significa dare la possibilità a tutti coloro che accogliamo di conoscere ed apprezzare i nostri valori. Siamo sicuri di volervi rinunciare, sostituendoli con la “festa d’inverno”? Natale é accoglienza, empatia, integrazione. La “festa d’inverno” cos’è se non l’ennesimo tentativo di deviarci verso uno spietato individualismo?