Il mondo attraverso un paio di cuffiette

di Angelica Zarafa

– E mi ritrovo su un treno ad ascoltare musica grazie alle mie amate cuffiette e al mio Mp3 che non mi abbandona mai. Sono seduta vicino al finestrino e osservo tutto ciò che mi passa davanti agli occhi.Non posso fare a meno di notare gli alti picchi degli Appennini quasi innevati che fanno da sfondo ad un paesaggio alternato da pianure, case, fabbriche e stazioni ferroviarie. Ogni tanto mi attira qualche dettaglio qua e là: una nuvola di fumo, una casetta azzurra avvolta da piante rampicanti, un campo da calcio deserto, una casetta sola soletta in un’immensa distesa verde. Alzo gli occhi. Un aereo ha marcato il cielo lasciando una striscia bianca dietro di sé. Il Sole gioca a nascondino tra le fronde degli alberi fino a tramontare, dipingendo il cielo di rosa, giallo e arancione. I lampioni iniziano ad illuminarsi. Il ritmo della musica ora è più lento, come se fosse in sintonia con il paesaggio, il quale, piano piano acquista oscurità.

Fermata dopo fermata sul treno si precipita sempre piu gente. C’è chi dorme, chi dialoga, chi guarda il cellulare, chi messaggia, chi legge un libro o un giornale, chi ascolta la musica o chi si limita a osservare quella ragazza che ha in mano un cellulare, curioso di sapere cosa lei stia scrivendo…
Ora fuori è buio. Talmente buio che tutto ciò al di là del finestrino incute paura. Per fortuna le stelle delle città, riflesse sulle acque dei fiumi e dei laghetti, suscitano tranquillità e gioia.
Il treno si ferma: siamo arrivati al capolinea. Mi metto la giacca e lo zaino in spalla. Firenze mi aspetta. Dovrei spegnere il mio Mp3, ma lascio finire l’ultima canzone: “Strada facendo vedrai che non sei più da solo
strada facendo,
troverai un gancio in mezzo al cielo
e sentirai la strada far battere il tuo cuore…
vedrai più amore….vedrai!”

 

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