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ATTUALITA'

La rivoluzione del web

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di Elisa

Continuando la riflessione sulla generazione vi proponiamo l’articolo di Elisa, dedicato interamente alla comunicazione.

Giovedì 8 settembre ha avuto inizio la terza edizione del Festival della Comunicazione, che si è svolta a Camogli fino a domenica 11. La manifestazione è stata ideata nel 2014 da Rosangela Bonsignorio e Danco Singer, ed è stata organizzata dal comune di Camogli e da Frame, in collaborazione con la Regione Liguria.

In occasione della manifestazione più di 120 ospiti provenienti da tutto il mondo ed appartenenti a settori lavorativi differenti (comunicazione, psicologia, filosofia, letteratura, medicina ecc) sono stati chiamati a partecipare a dialoghi ed incontri con il pubblico.
Tra i numerosissimi ospiti abbiamo potuto leggere i nomi dell’astronauta Samantha Cristoforetti, il geologo Mario Tozzi, il giornalista Massimo Gramellini, il comico Claudio Bisio ed il divulgatore scientifico Piero Angela. Come loro abbiamo trovato altrettanti importanti e famosi nomi.
Durante le quattro giornate dedicate al festival le attività principali sono state gli incontri con ospiti straordinari, e la partecipazione a spettacoli musicali, cinematografici o teatrali.
Inoltre è stato possibile anche partecipare a laboratori, dibattiti o escursioni (anche notturne), e visitare mostre.
Nella programmazione vi erano anche attività ideate per ragazzi e bambini; era possibile,inoltre, partecipare ad esplorazioni in mare aperto alla scoperta dell’Area marina protetta di Portofino.
Il tema prescelto da Umberto Eco per questa edizione è stato il “world wide web”: in poche parole tutti i pro ed i contro che la rivoluzione tecnologica ha portato nel corso del tempo.
Se ci soffermiamo a pensare che il primo sito web è stato creato ben 25 anni fa dal ricercatore del CERN Tim Berners-Lee, è spaventoso come la tecnologia si sia sviluppata così velocemente ed abbia invaso le nostre vite: proprio per questo durante il festival si è discusso molto dei possibili scenari futuri e di come poterli affrontare.
La novità di quest’anno è stata la decisione di assegnare per la prima volta il “Premio Comunicazione” ad un figura di grande importanza all’interno del mondo della cultura.
In comune accordo con Umberto Eco, Rosangela Bonsignorio e Danco Singer hanno deciso di
premiare l’icona culturale Roberto Benigni, il quale ha accettato volentieri e si è recato personalmente a
Camogli per ritirarlo.
Un’altra novità di quest’edizione è stata la diretta streaming da Piazza Battistone, Terrazza della Comunicazione e Terrazza delle Idee per permettere di seguire gli incontri online anche a coloro che non hanno avuto la possibilità di essere fisicamente presenti.
Raggiungere la location del Festival della Comunicazione era comunque molto semplice: la piccola cittadina di Camogli è raggiungibile in battello (con partenza sia da Levante che da Ponente), con mezzi pubblici (in treno o in corriera) o con mezzi privati.
Insomma, il festival è stata una vera e propria opportunità per riflettere sul proprio futuro nel mondo della tecnologia, grazie alla presenza di esperti e di personaggi importanti che hanno esposto le proprie opinioni e hanno raccontato le proprie esperienze per aiutarci ad affrontare questa “rivoluzione” continua che il web porta quotidianamente nelle nostre case.

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ATTUALITA'

POLITICA E ALIMENTAZIONE/La guerra agli hamburger di soia

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I prodotti a base vegetale stanno riempiendo sempre di più gli scaffali dei supermercati italiani.

Oggi è possibile sostituire i tradizionali prodotti a base di carne con hamburger di soia, salsicce di seitan o polpette vegetali. Il nome “hamburger di soia”, per esempio, può risultare paradossale, ma non in un mondo dove il futuro della carne è vegetale.

9 italiani su 10 sono favorevoli all’utilizzo di termini come questo, che rimandano inevitabilmente al mondo della carne con lo scopo di rendere il consumatore più consapevole del prodotto e promuovono scelte alimentari più salutari e sostenibili. È indubbio che si tratti di marketing, ma è davvero un tema su cui dover discutere?

Per alcuni deputati della Camera, sì.

Una proposta di legge che vuole vietare l’uso di nomi riconducibili alla carne per i prodotti vegetali è stata infatti presentata nella Commissione Agricoltura della Camera. L’obiettivo di questa legge è quello di difendere gli allevamenti e la produzione di carne italiana, che sarebbero svantaggiati dalla concorrenza di scelte alternative. Prodotti come la “bresaola di seitan” o la “bistecca di tofu” potrebbero, secondo i promotori della legge, indurre chi compra a pensare erroneamente che questi alimenti siano esattamente identici alla carne a livello nutrizionale.

Secondo l’organizzazione per i diritti animali “Essere Animali”, l’argomento della legge è fuorviante, perché ci sono differenze nutrizionali anche tra prodotti a base di carni diverse con lo stesso nome. I prodotti che usano questo tipo di termini, inoltre, avvicinano le persone a un’alimentazione più veg, una scelta migliore non solo per la salute ma anche per l’ambiente.

La proposta di legge, infatti, non considera i vantaggi a livello di sostenibilità ambientale che offre l’alimentazione vegetale: un report della Commissione Europea ha dimostrato che il settore zootecnico (una parte del settore primario che consiste nell’allevamento, nell’addomesticamento e nello sfruttamento di animali a fini produttivi) è responsabile per l’81- 86% delle emissioni totali di gas serra nell’agricoltura.

Per questi motivi Essere Animali ha lanciato una petizione per chiedere al Governo di impegnarsi a bloccare la proposta.

 

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ATTUALITA'

MALASANITÀ/Il dramma del neonato morto al Pertini

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L’otto gennaio di quest’anno, al ospedale Pertini di Roma un neonato è morto soffocato quando la madre che lo stava allattando si addormenta.

Successivamente la procura ha aperto un fascicolo: “omicidio colposo”.

Intanto però la notizia si diffonde, e il padre del neonato racconta al Messaggero di come la donna fosse sfinita e priva di energie dopo ben 17 ore di travaglio.

La moglie aveva più volte chiesto ai responsabili del reparto di portare il neonato al nido del ospedale per poter riposare, anche solo per qualche ora.

Ma il permesso le era sempre stato negato.

Nei giorni successivi il fatto ha scatenato un accesso dibattito riguardante le procedure post-parto degli ospedali.

Infatti, negli ospedali solitamente è previsto il cosiddetto “rooming-in”, ovvero il neonato subito dopo il parto, viene tenuto nella stessa stanza della madre anziché in una camera in comune con altri neonati.

A questa pratica però, dovrebbe essere sempre proposta un alternativa cioè la gestione dei neonati da parte del Asilo del ospedale, fino al termine della permanenza.

Questa seconda opportunità non viene sempre tenuta in considerazione, e centinaia di donne nei giorni scorsi hanno raccontato la loro esperienza denunciando che la possibilità di usufruire del nido ospedaliero sia stata loro  negata.

Le domande che ci si pongono in questi casi sono molteplici: Cosa sarebbe accaduto se questa donna avesse potuto riposare per qualche ora? O anche solo sé qualcuno avesse avuto cura si sorvegliarla e assisterla? La pratica di rooming-in vale per qualsiasi situazione? È  davvero la scelta più adeguata?

Il drammatico evento che ha portato  il decesso del neonato di Roma dovrebbe stimolare le coscienze e una azione diretta delle istituzioni per tutelare maggiormente la salute delle donne dopo il parto.

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DALL'EUROPA

MODA/Un italiano al timone di Luis Vuitton

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Pietro Beccari è il nuovo amministratore delegato e presidente di Louis Vuitton. Un italiano, dunque, guiderà la marca francese di lusso più nota al mondo fondata da Bernard Arnault. Beccari succederà a Michael Burke. Mentre alla guida di Dior andrà Delphine Arnault, figlia primogenita dell’imprenditore attualmente “uomo più ricco del mondo” secondo Forbes. Un cambio ai vertici che era nell’aria e attendeva solo la conferma ufficiale. Questo è forse il primo dei molti i cambiamenti che attendono il mondo della moda per questo 2023, nel management come nelle direzioni creative.

Pietro Beccari, parmense classe 1967, ha iniziato il suo percorso professionale nel settore marketing di Benckiser (Italia) e Parmalat (Usa), per poi passare alla direzione generale di Henkel in Germania, dove ha ricoperto il ruolo di vicepresidente della divisione Haircare.

Nel 2006 è entrato in LVMH in qualità di vicepresidente esecutivo marketing e comunicazione per Louis Vuitton, prima di diventare Presidente e ceo di Fendi nel 2012. Da febbraio 2018 è presidente e ceo di Christian Dior Couture, oltre che membro del comitato esecutivo di LVMH.

“Pietro Beccari”, ha commentato Bernard Arnault, fondatore e CEO di LVMH: “ha svolto un lavoro eccezionale in Christian Dior negli ultimi cinque anni. La sua leadership ha accelerato il fascino e il successo di questa iconica Maison. I valori di eleganza di Monsieur Dior e il suo spirito innovativo hanno ricevuto una nuova intensità, supportata da designer di grande talento. La reinvenzione della storica boutique al 30 di Montaigne è emblematica di questo slancio. Sono certo che Pietro condurrà Louis Vuitton a un nuovo livello di successo e di desiderabilità”.

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