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ORIZZONTI

L’adolescenza e il cancro/ La forza di ricominciare

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Di Claudia Demontis

– Le malattie possono condizionare notevolmente il nostro stato sia  fisico che psicologico; é sufficiente pensare a quanto ci indebolisca e faccia sentire male anche solo un banale raffreddore o la tipica influenza invernale solo perchè sconvolge temporaneamente i nostri piani. Ormai, tutti noi siamo coscienti quanto in verità siamo fortunati a doverci preoccupare per un misero “naso tappato” o un po’ di mal di testa che inedibiscono le nostre prestazioni ottimali. Cosa accadrebbe se, invece di stare a letto, saltare gli allenamenti, non andare a scuola e non uscire con gli amici  per una settimana, stessimo rinchiusi in casa ed in ospedale per mesi?

 

UNA TESTIMONIANZA PER NOI/ ROBERTO E LA LEUCEMIA

Nel pieno della sua adolescenza, Roberto ha cominciato a dover affrontare un problema ben diverso dai tipici drammi  della sua età. A diciassette anni, 2015, gli fu diagnosticato un tumore del sangue, conosciuto anche come leucemia di tipo linfoblastica acuta (un tumore relativamente raro di natura maligna con carattere progressivo).

Roberto è anche uno dei protagonisti del documentario della Rai “I ragazzi del Bambino Gesù“, un programma composto da dieci puntate attraverso le quali vengono raccontate le storie di ragazzi di età diverse con patologie differenti ricoverati all’ospedale di Roma Bambino Gesù. In un estratto della docuserie che va in onda ogni domenica, il ragazo dichiara che la malattia ha letteralmente sconvolto la sua esistenza: ha dovuto trasferirsi da Trieste fino a Roma lasciando casa, ha rinunciato alle uscite con gli amici ed alla sua vita sociale purchè potesse affrontare questo arduo cammino. Insieme ai suoi genitori ha imparato a convivere ogni giorno con la paura di morire e di non svegliarsi il giorno dopo. 

Prima del trapianto al midollo osseo, Roberto ha seguito una terapia basata sul trapianto di staminali emopoietiche da genitore, la cui donatrice è la proprio la madre. I primi risultati positivi sono dovuti alla comparsa di circa 200 cellule sane, globuli bianchi. Quest’ultimi hanno permesso al corpo del ragazzo di gestire le proprie difese autonomamente per un paio di giorni; ciò ha provocato la ricomparsa di quella luce che illumina ogni giorno le nostre vite: la speranza.

 

MALATI PER VIVERE

Niente è più vero del fatto che ci si rende conto di quanto fosse speciale qualcuno o qualcosa solo quando la perdiamo; ogni volta che una persona ci abbandona senza il nostro “consenso”, notiamo subito la sua mancanza e vogliamo che torni con noi, vale lo stesso quando un oggetto si rompe, puntualmente abbiamo la necessità di ritrovarlo. Così accade nel momento in cui perdiamo la possibilità di dirigere e manovrare la nostra vita e ci rendiamo conto di quanto valga, quanto sia preziosa ed unica.

A causa del cancro al sangue, Roberto aveva perso ogni sicurezza. La debolezza fisica, la stanchezza mentale e la solitudine a cui si è sottoposti ci strappano via ogni nostro aspetto emotivo; diventiamo macchine che per vivere, o meglio sopravvivere,  dobbiamo solamente svolgere le funzioni essenziali. Niente feste, serate in discoteca, uscite con gli amici, allenamenti fino a tardi e levatacce la mattina per studiare, solo si pensa ” perché a me?” o ” com’é possibile?”

A volte c’é bisogno di un evento che sconvolga la nostra vita, sia positivamente che negativamente, per farci comprendere che siamo davvero fortunati. Roberto ha detto che per lui la malattia è stata una disgrazia, una tempesta che gli ha fatto ricredere in tutto ciò su cui prima aveva fondamenta la sua quotidianità. La leucemia gli ha fatto perdere i capelli, mesi di vita, i rapporti con gli amici, la scuola, ma gli ha fatto riscoprire il valore di ogni singolo piccolo valore che prima non riusciva neanche a percepire, ma che ora vede chiaramente. Per cui, a volte, è proprio vero che si dev’essere malati per vivere, per riscoprire e capire l’importanza della nostra esistenza, eliminando quella sensazione opprimente che ci fa sentire inutili ed umananamente fragili.

 

Se volete conoscere altre testimonianze riguardanti il cancro, cliccate qui per leggere il curioso caso di una ragazza che ha scelto l’ibernazione come rimedio al cancro.

 

 

MONDI

ORIZZONTI INFINITI/Missione Spaziale Minerva

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Alle 9:52 (ora italiana) di oggi, mercoledì 27 aprile 2022, da Cape Canaveral, in Florida, ha preso il via la missione spaziale Minerva, che porterà in orbita l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti, alla sua seconda esperienza a bordo della Stazione Spaziale internazionale (ISS), insieme ai colleghi Kjell Lindgren, Bob Hine e Jessica Watkins.

Il lancio è stato effettuato con un razzo Falcon 9, costituito da diverse parti, che si separano man mano che il razzo raggiunge una determinata altitudine, sulla punta del quale è posizionata la capsula chiamata Crew Dragon che ospita al suo interno gli astronauti, sviluppata da Space X di Elon Musk, società che dal 2020 garantisce il trasporto degli equipaggi dagli Stati Uniti alla ISS.

Samantha Cristoforetti aveva già avuto una esperienza nello spazio tra il 2014 e il 2015, durata 199 giorni, per conto della Agenzia spaziale italiana (ASI) e di quella Euopea (ESI). Ai tempi la missione era partita dal Kazakistan, a bordo del Soyuz dell’Agenzia Spaziale Russa, l’unica disponibile dopo il pensionamento degli Space Shuttle USA nel 2011.

La Soyuz era una navicella piuttosto spartana, sviluppata ai tempi della Unione Sovietica, ma che assicurava estrema affidabilità.
Crew Dragon ha un aspetto molto moderno sia all’esterno che all’interno, dove sono presenti schermi Touch Screen e comandi semplificati rispetto alla “vecchia” Soyuz ed è comunque stata testata in quanto affidabilità, negli ultimi viaggi spaziali.

Quindi, nelle prime ore di oggi, Cristoforetti e il resto dell’equipaggio hanno raggiunto la capsula montata in cima al Falcon 9, alto più di 70 metri, in attesa della partenza. Dopo i controlli di sicurezza, il razzo ha acceso i 9 motori del primo stadio alimentati da cherosene e ossigeno liquido, spingendo la capsula fino a 90 chilometri di altitudine.
Esaurita buona parte del combustibile, il primo stadio si è staccato dal resto del razzo, lasciando il compito di proseguire il viaggio al secondo stadio, dotato di un solo motore, più che sufficiente per la seconda parte del volo nell’ambiente spaziale.

Nel frattempo il primo stadio del razzo è rientrato a terra dove è stato recuperato per essere riutilizzato. Questa è una svolta chiave del modello Space X in quanto il riutilizzo dei razzi consente di risparmiare svariati milioni di dollari rispetto ai metodi concorrenti che impiegano i razzi una volta sola.

Intorno alle 2 di notte di giovedì 28 aprile la Crew Dragon arriverà in prossimità della stazione Spaziale internazionale e potrà iniziare le manovre di attracco.

Gli astronauti nuovi arrivati si unirano a quelli già presenti sulla ISS, che è a circa 400 Km di distanza dalla terra.
Nella Stazione Spaziale si svolgono diversi esperimenti sulla coltivazione delle piante e sulla produzione di nuovi materiali, ma soprattutto per comprendere come l’organismo umano si adatta all’ambiente spaziale.
In particolare, in questa nuova missione sono previsti studi sulla nutrizione e sullo sviluppo di una retina umana artificiale.

Samantha Cristoforetti è nata a Milano 45 anni fa, Diplomata al Liceo Scientifico, si è laureata nel 2001 presso l’università di Monaco di Baviera in Ingegneria Meccanica, ha frequentato in seguito l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli ed è diventata pilota di arei militari e poi Capitano dell’Areonautica Italiana. Nel 2004 ha conseguito una laurea in Scienze Aeronautiche presso l’Università di Napoli e nel 2009 è stata selezionata dall’ESA Agenzia spaziale europea per diventare astronauta.

Samantha, che nel Crew Dragon svolge il compito di ingegnere di bordo, quella che, per intenderci, deve conoscere ogni singolo circuito e porre rimedio a qualunque problema si venga a creare, prima di partire ha salutato i suoi due bambini che rivedrà a settembre, al ritorno dalla missione.

Loro (e noi) potremo seguire passo passo le giornate di AstroSamantha grazie al suo nuovo canale Tik Tok, dal quale ha promesso che mostrerà la sua vita a bordo della ISS e un sacco di curiosità sugli esperimenti cui prenderà parte.

 

 

 

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