ARTE/Come il conflitto impoverisce le gallerie (e tutti noi)

Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta” – Platone, Apologia di Socrate

Rincasano le opere in prestito tra Italia e Russia. Ma esiste davvero una casa, per eterni capolavori, in regalo all’umanità?

Se da metà gennaio sono tornati a Milano 26 Mattioli, esposti precedentemente a Mosca, anche il ministero della Cultura russo ha domandato la restituzione delle sue collezioni, in mano all’Italia.

A rischio la mostra su Kandiskij a Rovigo, ancora nessun comunicato per le 49 opere di provenienza russa.

Sembra ci sia poco da discutere riguardo la richiesta da parte delle autorità estere, considerato il prestito vigente fino ad ora. Dunque, imballate a cura del nostro paese, partiranno le inestimabili opere custodite in numerosi musei italiani, e, con esse, sfumeranno anche le possibilità di ammirarle qui.

La ricerca del sapere è il fondamento del pensiero, ognuno è unico poiché pensa in modo differente. È quindi naturale il continuo impiegarsi nell’approfondire qualcosa. Platone lo definì essenziale per vivere. Se queste considerazioni sono attuali, il reciproco ostracizzare la diffusione artistica continuerà a rappresentare un grande ostacolo per lo sviluppo del pensiero.

Quando le nazioni mutano, quando altre fazioni salgono al potere, come definire noi stessi cosmopoliti, o anche semplici umani, se privati della cultura?