di Elisa

Dopo il grandissimo successo del tormentone estivo “Vorrei ma non posto”, i due rapper italiani J-AX e Fedez sono tornati alla carica con un nuovo singolo, il quale sembra ricalcare il trionfo del precedente, trovandosi alle vette di tutte le classifiche solamente poche ore dopo la sua uscita.
Il duo, per la realizzazione del nuovo brano, ha collaborato con due artisti emersi dal mondo della musica underground, Stash (cantante dei The Kolors) e Levante; l’unione di questi quattro artisti dagli stili e dalle voci diverse rende il brano assolutamente coinvolgente.
“Assenzio” parla della difficoltà di comunicazione che c’è ai giorni nostri. Con la parola “comunicazione”, però, non si intende l’infinita rete virtuale attraverso la quale si possono mantenere continui contatti con il mondo intero, ma si punta alla “comunicazione” umana, quella che avviene solamente passando del tempo con qualcuno.
Spesso noi diamo per scontata la presenza nella nostra vita di moltissime persone, dai familiari, agli amici più cari, ai semplici conoscenti, solo perché in contatto via telefono, pc e molto altro ancora, ma non ci rendiamo conto, invece, di quanto tutto questo ci allontani.
Dov’è finita la voglia di vedersi per parlare di ciò che ci è accaduto? Dov’è finito il rapporto umano? Dov’è finito il valore delle persone?
Tutto questo è rimpiazzato da uno schermo.  Tutto questo è diventato un qualcosa di astratto,di finto. Tutto questo ci rende soli, al contrario di ciò che pensiamo.
“E quante volte avrei voluto urlare/Ma sono rimasto in silenzio/A pensare alle cose che ho perso/Ad immaginare fosse diverso”
Dando per scontata la presenza di nostra madre,dei nostri amici, del nostro ragazzo, o ragazza che sia, ci ritroveremo a rimpiangere tutte le parole non dette, le cose non fatte, i ti voglio bene rimpiazzati di litigi per futili motivi, i momenti passati distanti, perché “tanto lei c’è”.
“E in un attimo solo capire veramente quello che conta/Realizzare per tempo che nessuno vive per sempre”
Bisogna riflettere sul fatto che il tempo, il quale ci sembra infinito, in realtà ci scivoli via dalle dita come granelli di sabbia. Prima di arrivare a dire “ormai è troppo tardi” ed immergersi nel rimpianto, impariamo a vivere nel mondo reale, a relazionarci, a “comunicare”.