#ShareTheScience/Cervello sopravvive inspiegabilmente ad arresto cardiaco

A cura di Martina Turra

– Sharing.school torna come ogni settimana con #Sharethescience, la rubrica attraverso la quale cercheremo di avvicinarvi al mondo della scienza e alle sue infinite meraviglie. Oggi ci occuperemo di una scoperta che ha meravigliato tutto il mondo e che riguarda il nostro cervello.

LA RICERCA

Una notizia che ha dello straordinario giunge dal lontano Canada. I ricercatori dell’University di Western Ontario hanno condotto degli studi su dei pazienti terminali riguardo l’attività celebrale in pre e post mortem. E i risultati che ne sono derivati sono stati sconcertanti.

UN CASO INSPIEGABILE

I pazienti tenuti sotto osservazione, due donne e due uomini, sono stati staccati dalle macchine che li tenevano in vita e i medici hanno eseguito dei controlli di routine sui fattori che comportano la morte dell’uomo. Nei primi tre pazienti i valori riscontrati erano nella norma:il cervello ha preceduto la morte cardiaca di qualche minuto. Nel quarto paziente, invece, si è riscontrata un’anomalia:il cervello è sopravvissuto per oltre 10 minuti dalla cessazione del battito cardiaco, emanando delle onde delta, i segnali tipici del sonno profondo. I ricercatori della troupe sono rimasti esterrefatti, nonostante non abbiano ancora dato delle conferme in merito all’accaduto.

COME SI CONSTATA IL DECESSO?

Solitamente la diagnosi di morte viene dichiarata in seguito a dei specifici criteri, come la cessazione delle attività cardiovascolare e respiratoria.
Infatti, il cuore può continuare a battere in seguito alla morte celebrale ma non si era mai visto un cervello sopravvivere per oltre dieci minuti dopo un arresto cardiaco.
Inoltre, in tutti i pazienti sono state registrate delle differenze nei 30 minuti che hanno preceduto il decesso e nei 5 che lo hanno seguito, segno che la morte è un’esperienza molto soggettiva.

CONTROVERSIA DELLA RELIGIONE

La Chiesa ha sempre sostenuto che la morte celebrale non segna la fine della vita dell’individuo. Infatti, secondo la dottrina cattolica, l’anima dopo la morte intraprende un nuovo viaggio verso Dio, iniziando così una nuova fase di esistenza.

UN NUOVO FRANKESTEIN?

La notizia ha lasciato pietrificato tutto il mondo della scienza anatomica.
I medici non escludono che si possa essere verificato un malfunzionamento dei macchinari durante l’esecuzione dei controlli, ma finora non sono stati riscontrati errori e i dati sembrano chiari e definiti.
Questa scoperta potrebbe aprire numerose    porte nella scienza del trapianto di organi e magari potrebbe realizzare il sogno del dottor Frankestein di creare un super uomo dalle capacità ineguagliabili.

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