Una principessa gay? La Disney al passo con la società
-Da Bambi al Re Leone, da Cenerentola a Kung fu Panda 3, Disney e Dreamworks sembrano stare al passo con le tematiche sociali più sentite, come la perdita di un genitore e la convivenza con una matrigna e delle sorellastre che ti rendono la vita un inferno.
In “Kung Fu Panda 3”, addirittura, attribuendo al piccolo panda due padri, è affrontato il tema della step child adoption, problematica alquanto discussa e che ha sollevato molte critiche.
Sono forse questi i primi passi verso l’introduzione del tema dell’omosessualità all’interno dei film di animazione?
Molti sostengono che gli spettatori, vedendo fin da una tenera età coppie gay protagoniste di cartoni animati, siano maggiormente sensibilizzati a questa tematica e questo contribuirebbe alla crescita di una generazione libera dai pregiudizi.
Chissà che questo passo avanti non sia d’esempio a chi ancora oggi non accetta e combatte le “diversità”?
In particolare, Disney non ha ancora preso una posizione ufficiale a riguardo, ma tiene a precisare quanto la tolleranza, l’accettazione e l’esaltazione delle differenze che ci rendono unici siano sempre state presenti all’interno della maggior parte dei suoi cartoni più celebri.
Una vera e propria campagna sta diventando virale su Twitter dove migliaia di fan, sotto l’hashtag #GiveElsaAGirlfriend, ipotizzano un sequel dell’assai conosciuto film d’animazione “Frozen”, in cui la principessa dal cuore di ghiaccio troverà l’amore proprio in una ragazza.
Sarà solo il cuore della principessa a sciogliersi di fronte al vero amore, o anche gli spettatori saranno coinvolti dalla naturalezza e dalla sincerità con cui questi argomenti verranno trattati?
Il modo migliore per arrivare al cuore delle persone non è puntare sul loro desiderio di tornare un po’ bambini?
Forse proprio sensibilizzando i più piccoli sulla genuinità di qualsiasi tipo di emozione che un amore può generare che potremo, in futuro, “vivere felici e contenti”.