Stasera Cinema? Con Revenant resterete col fiato sospeso

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di Elisa Bazzurro

È arrivato nelle sale ormai da qualche settimana l’attesissimo film western che vede come protagonista Leonardo DiCaprio: The Revenant, Redivivo. Ci troviamo in America, epoca coloniale. Hugh Glass (Leonardo DiCaprio), alla guida di un gruppo di cacciatori di pelli, viene attaccato da un orso. Lo scontro lo lascia in fin di vita e il gruppo decide di lasciarlo indietro insieme al crudele John Fitzgerald (Tom Hardy) e a due ragazzini, uno dei quali è il figlio indiano di Glass. Fitzgerald, dopo qualche giorno, decide di abbandonare il suo compagno credendolo ormai spacciato. Quando il figlio di Glass si rende conto delle intenzioni di Fitzgerald, si oppone e quest’ultimo lo pugnala a morte davanti agli occhi del padre e parte per raggiungere il resto del gruppo. A questo puto entra in gioco la parola chiave del film, che gli fa anche da titolo: vendetta. Glass lotterà per la sopravvivenza e farà letteralmente di tutto per vivere e vendicare la morte del figlio, trovandosi anche in situazioni al limite dell’animalesco.
The Revenant è un film mozzafiato; lungo, certo due ore e mezza di film posso sembrare pesanti, ma in realtà il tempo passa davvero in fretta quando lo si guarda. Infatti si rimane con gli occhi attaccati allo schermo per tutta la durata della pellicola, soprattutto grazie alle immagini meravigliose, che vengono proposte per tutta la durata del film, e anche alla stupefacente recitazione, quasi muta, di Leonardo DiCaprio.
Inarritu, il regista, ha avuto la brillante idea di dare la precedenza ai gesti, alle azioni, all’espressività dei personaggi che, attraverso la loro bravura, fanno immedesimare completamente nel film. Infatti, ad un certo punto, sembra proprio di essere con il signor Glass a soffrire e a lottare per non morire; si ha quasi l’impulso di incitarlo ad andare avanti.
Per quanto riguarda, invece, le parole, ne vengono usate poche, ma che colpiscono perfettamente nel segno e fanno comprendere esattamente il carattere del personaggio che le pronuncia. Un esempio è la frase detta dal signor Glass verso la fine: “La vedetta è nelle mani di Dio” che, insieme all’atmosfera abilmente creata, fa capire come il personaggio si sia evoluto dopo tutto quello che ha passato e che rimane stampata nella mente dello spettatore anche dopo la fine dello spettacolo.
Insomma un film coinvolgente e allo stesso tempo monumentale nell’insieme, assolutamente da andare a vedere.

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